Sceicchi socialmente accettabili

1 Marzo 2012 di Stefano Olivari

Udinese, Lazio, a livello Champions il Napoli: tre filosofie sportive diverse, ma unite dai loro bilanci. Che dimostrano che gestire una società di calcio di alto livello non sia un’attività necessariamente in perdita. C’è il trucco, però. Udinese, Lazio e Napoli non sono costrette a vincere, né nel presente né nel futuro prossimo, i loro terzi posti non sono visti come fallimenti da tifosi ed avversari, messe insieme non rappresentano il 75% dell’odio-amore calcistico degli italiani. Diverso il caso di Milan e Inter, con soldi no limits pompati negli ultimi 26 e 17 anni da Berlusconi e Moratti nelle rispettive società e indirettamente in tutto il sistema calcio. Un comportamento da sceicchi, senza che la cosa ci abbia mai turbato come invece accade quando Manchester City o Paris Saint Germain ci ‘rubano’ qualche campione. Un mondo a parte quello della Juventus, dove nei decenni la propensione a spendere degli Agnelli è mutata, cambiando più volte segno, a seconda dei momenti politici e delle beghe familiari.
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