Attualità
Russi o americani?
Indiscreto 22/02/2022

“A voi russi o americani, io non delego il suo domani”. Così cantava in Futuro l’immensa Orietta Berti nel lontano 1986 in gara al Festival di Sanremo. La canzone, già evocata più volte su Indiscreto, suonava come un monito quando ancora si parlava di Guerra Fredda e Cortina di Ferro, anche se da lì a pochi anni il Muro di Berlino sarebbe crollato insieme all’impero sovietico e non solo a quello.
Sono passati 36 anni e nulla sembra essere cambiato, almeno a guardare ciò che sta accadendo in Ucraina, dove Russia e Stati Uniti stanno giocando una partita degna dei vecchi tempi, un alternarsi di esibizioni muscolari e di parole grosse. Un po’ come accade nella boxe, dove però alla conferenza stampa segue sempre il combattimento vero. Nella geopolitica ci sono altre regole, anzi nessuna regola.
Noi però non siamo sufficientemente preparati per analizzare approfonditamente ciò che sta accadendo e che avrà probabilmente ripercussioni soprattutto su noi europei e ancor più italiani, di tipo economico più che (forse) militari. Ecco che è il caso di un di qua o di là attuale, riprendendo i versi scritti all’epoca da Lorenzo Raggi su musica di Umberto Balsamo. A chi deleghereste oggi il domani dei vostri figli ma anche il vostro? Ai russi o agli americani intesi come statunitensi?
Insomma, non solo Putin o Biden ma considerazioni su interessi geopolitici, economia delle armi, ragioni di politica interna, storia e così via. Se noi fossimo ucraini, al netto della nostra lingua (è chiaro che un russofono la penserà in un certo modo) nel 2022 preferiremmo essere nell’orbita di Mosca o di Washington? Ma la domanda ha senso anche da italiani. Nel mondo di prima la scelta era abbastanza facile. Ma in questo?