Roma, l’inutile esonero di Fonseca

Riflessioni calcistiche di venerdì 30 aprile 2021, senza pretese, su Fonseca, Commisso, Conte, Suarez, Lotito, FIGC e Sky...

30 Aprile 2021 di Stefano Olivari

Paulo Fonseca è da esonero immediato? Dopo Manchester United-Roma la domanda è uscita dal ghetto delle radio locali. La risposta è che cambierebbe poco, anche arrivasse subito Sarri, cosa che peraltro non può fare visti i passaggi contrattuali ancora da compiere con la Juventus (che gli deve pagare anche il mancato esercizio dell’opzione 2022-23). Poi le domande in chiave romanista sarebbero anche altre, tipo che cos’abbia di meno Florenzi rispetto a Karsdorp e Bruno Peres, ma ormai è il passato. Il calcio è spesso pazzo, ma che la settima squadra della Serie A, che mai quest’anno ha battuto una delle sei che le stanno davanti e che spesso ci ha perso, straperda contro la seconda della Premier League è una cosa che ci può anche stare. Certo Fonseca si è inserito perfettamente nella galleria di allenatori della Roma amati dai media, con vette di comicità involontaria (il nuovo allenatore piace perché “Con lui si lavora subito con la palla ed è molto attento all’occupazione degli spazi”), perché dicono le cose giuste e si vestono bene. Che brutti i secondi posti di Spalletti-Tognazzi…

Non è una notizia di oggi, ma purtroppo sarà una notizia per i prossimi anni. Ancora non riusciamo a credere che 95 milioni del Recovery Plan siano destinati alla ristrutturazione del Franchi di Firenze. Ma diremmo la stessa cosa per qualsiasi stadio: un conto è facilitare gli investimenti dei privati, un altro è regalare soldi pubblici. Senza contare il fatto che 95 milioni non sono nemmeno la cifra definitiva e che il resto, in mancanza di altri regali, dovrà metterlo il Comune. Domanda dal bar: non è che alla fin fine al furbo e non giovanissimo Commisso, a suo agio nei panni di liberista vittima della burocrazia, tutto questo convenga?

L’incontro di Appiano Gentile fra Steven Zhang e Antonio Conte, dopo quasi 8 mesi di assenza dall’Italia del presidente dell’Inter, pare sia stato freddo. Questo non toglie che il primo scudetto di una proprietà straniera, il primo non della Juventus dopo 9 anni, il primo in un campionato totalmente senza pubblico, siano imprese da ricordare. Al di là dell’ultimo anno di contratto a 12 milioni netti, Conte a questo giro ha più da guadagnare da un 2021-22 con scuse europee già apparecchiate che da un nuovo ciclo altrove. E poi le panchine che ti servano su un piatto le semifinali di Champions League sembrano già assegnate. A dirla tutta, crediamo che nella prossima stagione nell’Inter non cambierà niente. Se non il proprietario…

Il video dell’esame-farsa di italiano di Luis Suarez, quello del bambino che porta cocummella, che potrebbe (ma così non sarà) costare caro alla Juventus, è uno spot contro l’università di Perugia (che a questo punto potrebbe anche ingaggiare come testimonial Amanda Knox) ma, guardato e ascoltato senza conoscere tutto il contesto, dice che l’attaccante uruguyano parla l’italiano meglio della maggior parte dei mitici ‘nuovi italiani’ e anche di qualcuno di quelli vecchi.

Claudio Lotito fuori dal governo del calcio? Ma figuriamoci. La Corte d’appello federale lo ha appena condannato a 12 mesi di inibizione, 5 in più rispetto alla sentenza di primo grado, per il caso tamponi. Il che significa che con la condanna precedente si superano i 12 mesi che ci vogliono per farlo dimettere da consigliere federale e non farlo ricandidare a niente per il futuro. Ma il terzo grado di giudizio è il collegio di garanzia del CONI, di solito un imbarazzante scontificio. E se così non fosse, non è che il potere nel calcio dipenda da una poltrona.

Esiste una iniziativa più inutile di quella della FIGC di interrompere la propria attività sui social network, aderendo alla campagna #StopOnlineAbuse, per lanciare un messaggio contro gli abusi online e gli odiatori da tastiera? Non che sia un problema da poco, soprattutto per i giovani, ma quale monito sarebbe il silenzio social di Gravina?

Più concreta l’iniziativa di Sky, che per tre mesi azzererà per i suoi abbonati il costo del pacchetto Calcio, quindi in luglio, agosto e settembre la bolletta di Sky sarà alleggerita di 15,20 euro al mese. Segno che la partita per i diritti della Serie A non è ritenuta chiusissima, al di là delle 3 partite in coesclusiva ancora da assegnare.

P.S. La rubrica dà appuntamento (ma che appuntamento è, poi?) al tardo pomeriggio di lunedì…

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