Per gli Agnelli è finita

11 Settembre 2011 di Anna Laura

di Anna Laura
Sembra una saga di Tolkien, potremmo chiamarla ”Il signore degli Agnelli”. Solo che saga non è, solo che urla una non verità cosi tante volte che rimbambisce. Chi rimbambirebbe?
E’ semplice: rimbambisce tutti quelli che non comprendono lo scopo dell’operazione, cioè la creazione mediatica della verità. Una operazione scorporata dai fatti, in una comunicazione propagandistica di tipo sovietico d’antan. Un gioco che è sempre servito per delegittimare il senso morale che regge un ordinamento sociale. Ma che dico poi? Ad una famiglia che ha dimostrato quella ignoranza sociale, pedagogica, liberale, che dico? Una famiglia capace di succhiare a fondo nelle risorse del paese e che ora non riesce a ricreare sè stessa come uguale a prima. Che devo dire? I discorsi glieli confeziona un ghost writer? Credo che in un momento come questo, di assoluta liceità, di moralsuasion, l’unica cosa che conti sia la pretesa del potere. E’ questo lo scopo: pretendere il potere. Mi viene in mente un film, “The box” che rappresentava una vicenda particolare che non voglio rivelarvi qualora lo voleste vedere, ma con la metafora della sorciatoia e del senso di colpa che l’ego scatena in ognuno. La pretesa del potere è sempre stata giustificata da un solo fattore, la forza. Ma Agnelli, non leoni, dico Agnelli, questa forza non ce l’ha, non ce l’ha mai avuta otherwise John Elkann non sarebbe l’a.d. della Fiat, quindi che pretende? Pretende di usufruire del nome per agitare la sua verità. Si serve di tutte le scappatoie legali di un sistema a cui lui per primo non crede. Una guerra totale che potrebbe essere smontata dalla pubblicazione integrale delle centosettantamila intercettazioni del processo di Napoli e delle altre migliaia secretate dal processo per il 2007, quelle delle sim svizzere e liechtensteiniane. Ma in Italia si vede anche adesso come gira il sistema: mezzo milione di privilegiati che possono tutto, inquinano tutto e controllano tutto, anche la verità. Sorpresa di questo? No, non sono sorpresa. E’ una cosa che mi tocca mettere in conto, sono perfino allenata a farlo: dalle torri gemelle abbattute da islamici, agli ogm che combattono la fame nel mondo ad “abbiamo il debito pubblico” e molto altro, sono allenata. Peccato che il pretendere il potere non significhi simultaneamente avere le qualità per esercitarlo. E se ancora è sfuggita al pretendente e all’ad Fiat quello che accade allora proseguano incuranti sulla loro strada. Quella solita, quella che hanno sempre adottato. Ma stavolta per loro è davvero finita.

Anna Laura
(11 settembre 2011)

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