Attualità

Moderna terza dose

Stefano Olivari 11/01/2022

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Pur da ammiratori di Novak Djokovic, il giorno dell’Epifania ci siamo fatti vaccinare in funzione anti-Covid per la terza volta al Palazzo delle Scintille, in zona Fiera a Milano. Senza mitizzare il vaccino, bisogna riconoscergli una validità statistica e poi non avendo uno stipendio fisso dobbiamo minimizzare il rischio di ammalarci, anche con pratiche al confine della scaramanzia. Senza contare l’obbligatorietà, prima in forma surrettizia e adesso quasi totale. Detto questo, volevamo parlare della terza dose di Moderna, che a quasi tutti quel giorno è stata inoculata.

Quando abbiamo chiesto spiegazioni a medici lì presenti, visto che tanti terzadosisti di nostra conoscenza hanno avuto Pfizer (come noi ai primi due giri), la risposta è stata che “è probabile” che la dose booster fatta con Moderna ottenga una risposta immunitaria superiore ad una fatta con Pfizer. Non siamo appassionati di medicina, nemmeno in chiave Mirabella-Onder, ci interessa soltanto il risultato e non abbiamo insistito.

Ci ha comunque colpito che non ci abbiano permesso di fotografare la liberatoria o di averne una copia: certo si può scaricare dal sito, ma se è la stessa firmata sul posto, leggendola di fretta (e in molti casi non leggendola), quale era il problema? Gli effetti della terza dose di Moderna sono poi soggettivi: c’è chi è stato due giorni a letto con la febbre, c’è chi non ha sentito niente, noi solo un po’ di febbre il giorno dopo.

Ma veniamo al punto: le azioni Moderna sono da comprare? Da mesi seguiamo con attenzione questa azienda statunitense quotata al Nasdaq, che fra l’altro ieri ha avuto un rialzo del 10% dopo l’annuncio di 40 programmi di sviluppo, di cui 23 basati su mRNA. Stiamo comunque parlando di 225 dollari ad azione, contro i 484 di inizio agosto. Ma anche, ricordiamo alla Biff senza sottilizzare su date e decimali, contro i 20 dollari scarsi del febbraio 2020. Insomma, con il senno di poi si può dimostrare tutto.

Però in un mondo che vuole tornare a vivere senza virologi-corvi (del resto con il cesso che funziona bene l’idraulico non conta niente mentre con il water intasato diventa Dio), con la posizione del premier spagnolo Sanchez che potrebbe segnare davvero una svolta, l’impatto commerciale dei vaccini è destinato a mantenersi alto visto che non esiste soltanto l’Italia: a non essere vaccinato è il 30% degli europei e il 35% degli statunitensi.

Se a questo si aggiunge che Moderna sembra molto dinamica nella ricerca contro le varianti e che avrebbe in canna altri vaccini in fase avanzata di test, come quelli contro il citomegalovirus, allora possiamo dire che si tratta di una scommessa abbastanza fondata. Noi non pensiamo di farla, perché sembra una specie di assicurazione contro la sfiga (come fanno quelli che puntano contro la propria squadra), ma non ci sembra una stupidaggine.

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