Minigonna o gonna lunga?

Gonna corta o gonna lunga? La morte di Mary Quant, cioè della donna che negli anni Sessanta lanciò la minigonna insieme ad una modella-mito come Twiggy, ci ispira un Di qua o di là che nel 2023 verrebbe censurato anche come argomento da rivista femminile, per paura di essere accusati di sessismo. Ed invece noi commentatori e lettori di Indiscreto, al 99,9% di sesso maschile come nei meravigliosi club inglesi di una volta (Oddio, l’Aniene di Malagò solo di recente ha accettato socie donne), possiamo permetterci il lusso di affrontare questi argomenti scomodi.

Lo vogliamo fare da una prospettiva diversa dal solito, svincolandoci (ad una certa età bastano gli highlights di Hoffenheim-Schalke o la maratona di Buffa talks, esiste davvero) dal nostro desiderio sessuale che renderebbe le risposte troppo personali: ci sono uomini che amano le gambe magre da calendario Pirelli, altri che amano quelle sportive e muscolose tipo Goggia, altri che se non vedono il prosciutto di Langhirano ritengono che non ci sia sostanza e non si accendono, altri ancora (decisamente criptogay) che vogliono la perfezione. E poi, ovviamente, anche in questa ottica sessuale per così dire attiva c’è il partito della gonna lunga, quel vedo-non vedo che ha comunque un suo perchè.

La nostra domanda è dalla prospettiva di uno che quella donna in minigonna o gonna lunga la conosce. Nostra moglie/fidanzata, sorella, fino all’estremo della figlia. Siamo così laici dal mettere in pratica il ‘Vestiti come ti pare’, anche alle 4 del mattino davanti alla Stazione Centrale passeggiando fra spacciatori maghrebini clonati da Hakimi e finti profughi gambiani con la maglia di Fagioli, o la gonna corta indossata da donne alle quali teniamo tocca corde più profonde’? Minigonna o gonna lunga? Tutti siamo in grado di dare una risposta perché tutti abbiamo giocato in entrambi i campionati, quello del guardone e quello di chi soffre.

stefano@indiscreto.net