Attualità

Lo spread di Cristiano Ronaldo

Stefano Olivari 28/03/2019

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Quanto conta Cristiano Ronaldo per la Juventus? L’infortunio muscolare con il Portogallo, nella partita contro la Serbia, ha fatto tornare d’attualità la domanda per un campione che ha comunque 34 anni compiuti e che al di là del contratto fino al 2022 è all’ultimo o penultimo giro a un certo livello. Cristiano Ronaldo potrebbe tornare disponibile per l’andata dei quarti di finale di Champions League contro l’Ajax, il 10 aprile, più probabilmente per il ritorno a Torino, non azzardiamo previsioni. E poi la Juventus può passare con il rullo sopra la squadra di Ten Hag anche senza il portoghese.

Come al solito tutto è un pretesto per parlare di scommesse, visto che lunedì pomeriggio la quota della vittoria bianconera in Juventus-Empoli era di 1,22. Sì, ci sono persone che già il lunedì controllano le quote di una partita che si gioca il sabato alle 18. Dopo l’infortunio di CR7, senza altre notizie di formazione, la quota è diventata di 1,26 (quota Betfair mentre stiamo scrivendo questo bel post). Cosa vuol dire? Che il mercato, che non è una divinità ma soltanto la sintesi matematica dell’opinione prevalente, considera che l’impatto di Cristiano Ronaldo sulla vittoria della Juventus sia di circa il 18,1%. Insomma, lo spread di Cristiano Ronaldo è soltanto del 18,1%.

Il calcolo è il solito: (26 meno 22) diviso 22, con il risultato da moltiplicare per 100. È poco più che una curiosità, perché a noi in canottiera l’impatto di Cristiano Ronaldo sembra almeno doppio, anche senza ricordare il ritorno con l’Atletico Madrid. Ma è indicativa dello status raggiunto dalla Juventus nella psicologia degli scommettitori e in generale degli addetti ai lavori. Ormai quasi tutti adeguatisi a una serena accettazione di superiorità, esaltandosi per lo stadio di proprietà. Poi ci sarà anche chi ritiene esagerato questo 18.1% per un singolo giocatore, sia pure fortissimo, ma nello sport e nella vita pochi singoli sono sufficienti a trascinare il resto. Se nel 1923 fosse rimasto presidente Gino Olivetti, magari Edoardo Agnelli avrebbe comprato il Torino…

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