Basket

L’inizio dei tempi Graham

Flavio Suardi 05/05/2009

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di Flavio Suardi
Orlando Graham nasce a Montgomery il 5 maggio 1965. Gioca 8 partite nei Golden State Warriors con cifre risibili (3 punti in totale) prima di approdare a Milano nel febbraio del 1990 per sostituire il deludente Earl Cureton, che a sua volta aveva sostituito Marc Iavaroni, messo ko da un infortunio al ginocchio a inizio anno. In una stagione in cui la Philips di Franco Casalini, dopo lo scudetto di Livorno, viene eliminata agli ottavi di playoff dalla Viola Reggio Calabria, Graham è unanimemente identificato come simbolo di una stagione storta. Sarà stata l’assonanza con il dialetto milanese (L’è propi Graham…) o le cifre prodotte (68 punti in 9 partite con un high di 20 proprio contro Reggio Calabria al PalaTrussardi), che fanno di questo giocatore una sorta di fenomeno di costume passato per l’Olimpia dei D’Antoni, Meneghin e McAdoo. La stagione successiva Mike smette i panni del giocatore per vestire quelli del coach. Una stagione senza sconfitte in casa, se non quella, decisiva, nell’ultimo atto della finale scudetto contro Caserta. Quella, per intenderci, con Esposito infortunato al ginocchio e una Phonola corsara con i 28 punti di Gentile, i 30 di Dell’Agnello e i 20 di Shackleford, contro la Milano di Riva (27) e Jay Vincent autore, quella sera, di 32 punti.
flavio.suardi@gmail.com
(in esclusiva per Indiscreto)

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