L’etica insegnata dagli Agnelli

19 Luglio 2011 di Anna Laura

di Anna Laura
Ho capito, non volete che la magia entri nel vostro, pardon nostro mondo, perchè sapete tutto e vi piace così com’è. La magia, che parola, anzi la magia delle parole. Attraverso l’uso delle parole ci modellano la mente, e se indovinano la frase questa frase diventa patrimonio comune.
Pensa ad una frase innocua come “prevenire è meglio che curare”, sembra l’ovvio percorso mentale della persona che riesce ad avere una proiezione verso un futuro di qualsivoglia fattura. In realtà è una non scelta e anzi rappresenta una “prigione modulare ” per i nostri schemi mentali. La traduzione : inutilr girarci intorno, il tuo destino ad ammalarti è segnato, assodato questo previeni (vieni prima al dunque) finchè potrai e poi, inevitabilmente, ti dovrai curare. Bel giochino vero? Così con un’altra parola: serio. Parola molto in voga e che è servita a Prodi qualche anno fa a vincere le elezioni. Questo aggettivo ha prodotto il massimo o superlativo assoluto (serissimo) nel taglio della liquidazione del trattamento di fine rapporto. Ma alla gente piaceva. Prodi era (è, sarà: con lui non è finita) serio. Passiamo ad un’altra parola, più interessante per noi che seguiamo il calcio: etica. Questa è la rappresentazione di un qualcosa che si chiede sempre agli altri, ma raramente a sè stessi. Il meccanismo è semplicemente una “evocazione”. Si evoca un comportamento che non si è mai tenuto, per convincere qualcuno altro di come sia bello e nobile tale comportamento. E’ questa la parola più attuale nella politica , nei media, nella finanza e ovviamente nel calcio che della vita reale è la caricatura. Traduco: in politica l’etica è far fare i sacrifici agli altri e vivere da nababbi. Nei media è pubblicare le notizie ad ogni costo o usarle per il potere personale e vivere da nababbi. Nella finanza l’etica serve a far sì che gli consegnate i vostri risparmi in modo che li possano investire dando a voi lo zero virgola e con il resto vivere da nababbi. Nel calcio? Tutti vivono già da nababbi, i pirla siamo noi che crediamo ad Agnelli che pubblicamente ha solo due traguardi nella vita: la revoca dello scudetto e l’insegnamento dell’etica. Il primo l’ha fallito, per il momento, mentre per il secondo è sufficiente qualche giornalista che ti prenda sul serio. Se poi è un tuo dipendente è ancora meglio.


Anna Laura
(in esclusiva per Indiscreto)

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