Le ultime dieci finali della rimpianta Coppa delle Coppe

1 Dicembre 2021 di Indiscreto

La Coppa delle Coppe è una competizione che nei suoi 40 anni ha regalato finali indimenticabili, sorprese inimmaginabili e, soprattutto, visibilità ed emozioni a tanti club “minori”. Quella che in Spagna definiscono “Recopa” è oggi una sorta di simbolo del calcio che fu: l’ultima finale fu giocata nel 1999, col nuovo millennio si è detto addio ad una coppa che ha registrato anche sette successi italiani. Sono diversi gli appassionati di calcio e di scommesse sportive che anche sui forum e sui migliori siti casino live la rimpiangono.

Per i pochi che non lo sapessero, alla Coppa delle Coppe partecipavano le vincitrici delle coppe nazionali: un numero di squadre quindi più ridotto rispetto all’allora Coppa Uefa, si giocava quindi un turno in meno. La prima edizione è datata 1960-61, fu la Fiorentina ad aggiudicarsela battendo i Rangers nella finale andata-ritorno. E anche l’ultima edizione fu segnata dal trionfo di una squadra italiana, la Lazio, capace di battere il Maiorca a Birmingham nel 1999. Gli ultimi dieci anni, in particolare, hanno regalato epiloghi incredibili: andiamo a ripercorrere quelle che sono state le ultime dieci finali della Coppa delle Coppe, quelle degli anni Novanta.

Erano anni incredibili per la Sampdoria del Presidente Mantovani che oltre ai titoli in patria (scudetto, quattro Coppe Italia e una Supercoppa Italiana) si impose anche in campo internazionale: due le finali europee perse, entrambe con il Barcellona. Oltre a quella famosissima del ’92, a Wembley, risolta nei supplementari dalla punizione di Koeman, c’è anche la finale di Coppa delle Coppe 88-89. Poco male, l’anno dopo i blucerchiati alzarono il loro primo trofeo internazionale, battendo l’Anderlecht, 2-0, a Goteborg, grazie ad una doppietta di Vialli nei supplementari.

Anche l’edizione successiva fu particolarmente significativa per diverse ragioni: il Manchester United superava a Rotterdam proprio il Barcellona, 2-1 il finale con Mark Hughes protagonista assoluto con due gol. Quello fu il primo successo di una squadra inglese dopo la squalifica di cinque anni dovuta agli incidenti dell’Heysel, fu il ritorno dello United ai massimi livelli anche in Europa dopo due decenni senza acuti, fu uno dei primissimi successi (forse quello che diede più consapevolezza) dell’epopea Ferguson. E, infine, proprio grazie a quel successo lo scozzese divenne l’unico allenatore a vincere la Coppa delle Coppe con due squadre diverse dopo aver firmato il miracolo Aberdeen nel 1983. Come la Samp nel 1990, anche il Werder Brema poté godersi nel 1992 il primo successo internazionale (2-0 in finale al Monaco); fu il quarto ed ultimo successo di una tedesca (nel computo totale l’Inghilterra è avanti a tutti con 8 trionfi, Italia e Spagna seguono a 7).

L’anno successivo, un’altra finale mitica: Nevio Scala portò il Parma dei miracoli in vetta all’Europa, a Wembley i ducali regolarono i belgi dell’Anversa con un secco 3-1 firmato Minotti, Melli e Cuoghi. Era l’inizio della cavalcata del Parma di Tanzi che, di fatto, mancò solo l’assalto allo scudetto. Gli emiliani, peraltro, andarono vicinissimi al bis l’anno dopo ma a Copenaghen si inchinarono al gol di Alan Smith che regalaò la Coppa delle Coppe all’Arsenal. Arsenal che a sua volta partecipò alla finale dell’anno successivo. E fu un’altra partita leggendaria, decisa da uno dei gol più incredibili nella storia delle coppe europee: Nayim, al 119’, beffò Seaman da centrocampo regalando il successo al Saragozza, “underdog” di quell’edizione.

Nel 1996 c’è gloria per il PSG: non era di certo il potentissimo club di oggi, eppure i transalpini riuscirono a portare un trofeo internazionale nella propria bacheca battendo il Rapid Vienna grazie a N’Gotty, poi passato al Milan senza però lasciare buoni ricordi. E, proseguendo nella “maledizione” dei campioni uscenti, occhio anche alla finale di Rotterdam del 1997: fu l’anno di Ronaldo al Barcellona, chiuso dal sigillo del brasiliano su rigore nella finale col PSG. Fu la quarta vittoria del Barça, il club che ha vinto più volte la Coppa delle Coppe. Ronaldo era già l’attaccante più forte al mondo e Moratti riuscì a portarlo all’Inter con un’operazione accompagnata da un incredibile clamore mediatico.

Ci avviciniamo alla fine del decennio e ci sono ancora le italiane protagoniste. Il piccolo Vicenza di Guidolin sfiorò il miracolo nel 1998, arrivando fino in semifinale. Fu eliminato dal Chelsea (1-0 e 1-3). I “blues” si imposero poi in finale sullo Stoccarda grazie ad un’altra rete iconica, quella di Zola, meglio conosciuto in Inghilterra come “Magic box”. La carrellata finisce con la già citata finale del 1999: la Lazio, al Villa Park, regola 2-1 il Maiorca grazie alle reti di Vieri e Nedved a sette dalla fine. Fu quella l’ultima partita di una competizione che in molti vorrebbero veder risorgere.

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