La casa del calcio

21 Novembre 2011 di Stefano Olivari

di Massimo Marianella
C’era uscendo dalla metropolitana a sinistra un pretenzioso cartello. Welcome to Highbury the Home of Football. Pretenzioso certo, ma per me era molto vero. Era tutto quello che avevo sempre sognato. Londra, il calcio inglese, l’Arsenal. Quello per me era il calcio. E non stavo neanche guardando nessuna partita. Il profumo della storia. Il fascino di un mondo allora lontano che oggi la televisione satellitare ha avvicinato. Già la storia.
Quella vera non tutti, anche nell’era delle parabole, la conoscono bene e allora l’occasione di farci dentro “quattro passi” gustandosi le pagine di questo libro è da non perdere. Gli inizi della Football Association, i club che hanno alzato l’FA Cup per i primi anni e che adesso si trovano solo sull’albo d’oro. Poi l’Arsenal. Dall’attraversamento di Londra, ai trionfi e le delusioni compresse nelle due gestioni più significative. Da Chapman a Wenger. Tra la rivalità aspra col Tottenham e i ritratti di chi ha saputo farsi amare con la maglia dei Gunners. Alex James, Ian Wright, Titì Henry e soprattutto quel Charlie Nicholas che se avesse anche vinto qualcosa in più della Coppa di

Lega gli avrebbero fatto un busto anche a lui ad Highbury.

(Prefazione di London Calling, è il nuovo libro di Luca Manes & Max Troiani, edito da Bradipolibri)

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