Calcio

La canzone di Chris Waddle

Indiscreto 15/12/2020

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Chris Waddle ha appena compiuto 60 anni ed è bello ogni tanto parlare di un proprio idolo calcistico senza essere di fronte ad una bara. Fra l’altro il campione inglese non corre nemmeno il rischio di essere messo in copertina su Sportweek, come di recente è capitato ad Evenepoel e Maradona (è andata un po’ meglio all’ultimo giro con Pioli: qualche palo sfortunato, ma almeno è sano), mentre su molte copertine anni Ottanta e Novanta il suo volto era ricorrente. Lo diciamo subito: Waddle, che nel periodo Tottenham abbiamo anche visto dal vivo tante volte, è stato fra i giocatori sotto al livello dei fuoriclasse (Maradona, Platini, eccetera) quello che più ci ha impressionato. E comunque era il nostro preferito.

Un’ala semplicemente straordinaria, che invitiamo i più giovani a scoprire su You Tube: alto, grosso, impossibile portargli via un pallone che riusciva sempre a crossare anche con i difensori attaccati. Con il suo mancino rendeva al massimo da destra, ma nel corso della carriera ha giocato un po’ ovunque (molto bene anche nel Marsiglia di Tapie, anche se l’anno della Champions vinta era già partito)e non si può dire che sia stato un genio incompreso, visto che nella nazionale inglese ha giocato due Mondiali ed un Europeo, con la sua classe immensa, le sue finte ed il dolore assoluto di avere sbagliato il rigore decisivo contro la Germania Ovest nella semifinale contro la Germania Ovest (per la verità prima di lui aveva sbagliato anche Pearce). Non era certo un rigorista, ma Robson preferì non far tirare un Gascoigne infuriato per il cartellino giallo che significava perdersi l’eventuale finale.

Ma siccome Waddle ci ha regalato grande gioia, lo festeggiamo con gioia proponendo una canzone che nell’estate 1987 andò fortissimo, nonostante i cantanti fossero… lui e Glenn Hoddle. Compagni in un Tottenham fortissimo (Clemence, Hodge, Gough, Mabbutt, Ardiles, Clive Allen… ma come fece Pleat a non vincere niente?), si presentarono a Top of the Pops con il nome d’arte non originalissimo di Glenn & Chris, presentando la travolgente Diamond Lights, purissimo pop anni Ottanta, ed arrivarono alla posizione numero 12 della classifica inglese in quegli anni popolata da pesi massimi. Impossibile staccarsi dal video della loro performance, autoironica ma anche no (avrebbero inciso altre canzoni), che comunque restituisce pienamente lo spirito anni Ottanta e quello di Chris Waddle.

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