Il Qatar di Eva Kaili

12 Dicembre 2022 di Stefano Olivari

Qatar e Marocco vi sono simpatici? Forse perché politici e giornalisti occidentali ricevono soldi da Qatar e Marocco per non criticare troppo questi paesi e in certi casi addirittura lodarne le riforme, paesi di cui si sta parlando tanto anche per via del Mondiale di calcio. La vicepresidente del Parlamento Eva Kaili, non a caso ex giornalista, ed altre 7 persone, fra le quali l’ex europarlamentare del PD Antonio Panzeri, sono state arrestate per ordine della magistratura belga per tangenti. Un duro colpo all’immagine della UE, veicolata in maniera acritica da centinaia di giornalisti embedded, orgogliosi dei loro servizi sul nulla corredati da bandiere sullo sfondo. Un dannoso parcheggio per politici trombati venduto come una cosa seria.

Il punto, se non per i diretti interessati e per i partiti che scelleratamente li hanno messi lì, non è la responsabilità di Kalili, Panzeri e degli altri, insieme a particolari trash come i 750.000 euro in contanti ed altri. Ma il fatto che paesi autoritari o direttamente dittatoriali, quindi non soltanto la demoniaca Russia con i suoi hacker, con pochi soldi si ripuliscano l’immagine e così modellino le coscienze politiche dei cittadini europei. Non sappiamo se sia già stato notato, ma tutte le grandi inchieste occidentali sui diritti umani in Qatar si sono ridotte a copiare un articolo del Guardian… Quanto costerà un giornalista?

La devozione mediatica nei confronti delle ONG faceva ridere da ben prima della Fight Impunity di Panzeri o della No peace without justice (arrestato il segretario) fondata dalla Bonino: in certi casi era genuina, in altri no. Ed il Qatar da più di un decennio ha capito che il consenso va comprato, se sei un paese impresentabile. Meno peggio, per viverci da persone relativamente libere, è il Marocco, ma questo non toglie che anche lui abbia bisogno di traditori. Insomma, ci hanno costretto a tifare per la Francia.

stefano@indiscreto.net

 

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