Politica

Il presidente della Repubblica dopo Mattarella

Stefano Olivari 03/12/2021

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La corsa per la presidenza della Repubblica è iniziata da mesi e negli ultimi giorni, da quando Mattarella ha ribadito di non volersi ricandidare alla Napolitano, si parla sul serio dell’ipotesi di Silvio Berlusconi che fino a pochi mesi fa sembrava oltre la fantapolitica. Ovviamente a partire da Berlusconi nessuno si è apertamente candidato, visto che l’elezione è sempre dipesa da giochetti parlamentari dell’ultimo momento e non dal gradimento degli italiani. Per questo i sondaggi servono giusto a noi per fare un po’ di bar.

E l’ultimo che abbiamo letto dice che nel dopo Mattarella il 23,4% degli italiani vorrebbe al Quirinale Draghi, il 20,6% Berlusconi, il 19,3%… Mattarella, il 10,1% la Bonino e poi via via Cartabia, Gentiloni, Casini, Severino, Amato e altri… Stupisce l’assenza di Prodi, uno che ci tiene da morire e che dal giorno dell’elezione di Mattarella ha giurato odio eterno a Renzi, ma va ribadito che nel caso del presidente della Repubblica i sentimenti della pancia del paese contano meno di niente e non perché a votarlo siano i parlamentari (più i delegati regionali), ma perché quasi sempre il nome deve essere uno con pochi nemici più che con tanti amici.

Insomma, l’idea di Berlusconi di convincere (diciamo così) uno ad uno i 5 Stelle sul mercato, sommandoli a voti del centro-destra peraltro non tutti sicuri, può stare in piedi come numeri ma il sistema, i poteri forti, il deep state, diamo il nome che vogliamo, non permetteranno mai una soluzione del genere. Il nostro ‘Di qua o di là’ non riguarda quindi le nostre preferenze personali, perché magari qualcuno vorrebbe presidente della Repubblica Greta Beccaglia, anche se ha meno di 50 anni, ma lo sbocco realistico delle trattative fra i partiti. Chi sarà il candidato credibile che a febbraio avrà meno antipatizzanti fra i parlamentari?

A quelli citati prima aggiungiamo anche Prodi, che in comune con Berlusconi ha una qualità politica (ha vinto le elezioni sul campo, mentre gli altri le hanno vinte a tavolino), Veltroni che sogna anche lui ma che con i suoi 66 anni è un bambino, personaggi che godono di stima nello schieramento opposto come Bersani e Tremonti, grandi ex come D’Alema, Casellati perché i presidenti delle camere hanno sempre belle chance, Letizia Moratti che potrebbe essere la vera carta di Berlusconi quando si farà sul serio, Gianni Letta che conosce tutto e tutti e che dal punto di vista del minor numero di nemici è forse il migliore. Gli altri li mettiamo, correttamente, nella categoria ‘altri’. Chi sarà il presidente della Repubblica dopo Mattarella? Non chi vorremmo che fosse, ma chi sarà.

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