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Gome funziona Google AI Mode
Indiscreto 08/10/2025

Come funziona Google AI Mode? Domanda che interessa a miliardi di persone, fra cui spiccano quelle affette dal morbo della tuttologia. Da oggi, 8 ottobre 2025, la ricerca su Google non sarà (o meglio, non dovrebbe essere) più un monologo di query e risultati statici, ma un dialogo dinamico con un assistente AI. AI Mode, in pista da maggio ma ora disponibile in modo più ampio, si attiva come una scheda dedicata all’interno di Google Search e permette di interrogare il motore digitando testo, parlando, scattando una foto o caricando un’immagine.
Niente di sconvolgente per normali utenti di piattaforme AI, una novità per chi usa Google per tutto (qualche anno fa la prima domanda nel ranking era ‘Sono incinta?’). Questa modalità integra e supera gli AI Overviews precedenti, quelli che tanto facevano stizzre gli editori (ma adesso sarà peggio) incorporando ragionamento complesso, analisi dati e visualizzazioni. Le query complesse, che prima richiedevano più ricerche, ora si risolvono in una sessione fluida. Ripetiamo, niente di straordinario per chi già fa qualcosa al di fuori di Google.
Google non ha infatti introdotto AI Mode per capriccio o per sembrare moderna, ma per difendere la sua gallina dalle uova d’oro, il search (tuttora il 56% dei ricavi), da ChatGPT, Perplexiyty, eccetera. Con AI Mode di fatto Google integra il suo modello Gemini 2.0 direttamente nel cuore del motore di ricerca. Lanciare AI Mode negli USA a maggio 2025, e ora globalizzarlo, è un modo per riconquistare i giovani utenti, perché Google genera oltre 200 miliardi di dollari annui solo da pubblicità cosiddetta search-related. Va da sé, anche se Google con varie supercazzole ha spiegato che non sarà così, che l’AI Mode è l’ennesima inculata per chi produce contenuti originali, perché certo non invita l’utente medio a cliccare sui link. A meno di inventarsi il mitologico quindicenne, ma anche cinquantenne, che confronta varie fonti.