Attualità

Gender reveal party e baby shower

Stefano Olivari 19/05/2022

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Il gender reveal party dell’Olimpico, con cui Chiara Nasti ha comunicato a Zaccagni il sesso del loro bambino, è per noi cresciuti nella trumpiana periferia Ovest prima di tutto un pretesto per pubblicare una maschilista foto dell’influencer legata ad uno dei migliori giocatori della strana Lazio di quest’anno. Sorvolando sugli improvvisati cultori del bon ton, tutti Lina Sotis dei poveri, che hanno criticato la coppia rea di tamarraggine: come se fossero gli unici tamarri del mondo del calcio. Senza contare che noi, anime semplici, abbiamo trovato commovente anche la presenza di Lotito…

Detto questo, il gender reveal party (ma quanto costa affittare l’Olimpico? Basta chiedere a Malagò?) si inserisce in una tendenza recente che obbliga tutti noi a diventare slalomisti per evitare inviti da sudditi americani (lo sono anche quelli che guardano la gara delle schiacciate all’All Star Game, beninteso), con pretesti di ogni tipo. E nel settore ‘Mamme in attesa’ i due più temibili sono il gender reveal party e il baby shower, ormai trasversali alle classi sociali.

Qual è la differenza fra il gender reveal party e il baby shower? Negli Stati Uniti non sappiamo, se non consultando Wikipedia. Rispondiamo per l’Italia, dove abbiamo scoperto sulla nostra pelle che non c’è una differenza temporale rigida, nel senso che c’è chi fa prima uno e poi l’altro o viceversa. La vera differenza è il significato: nel gender reveal party si rivela il sesso del nascituro a parenti, amici e conoscenti che non possono rifiutare l’invito. Il sesso del bambino si può conoscere con certezza intorno alla sedicesima settimana di gravidanza: è il caso di Nasti-Zaccagni. Da lì in poi ogni momento per la festa è buono.

Il baby shower è più centrato sulla futura mamma ed ha in generale un connotazione più femminile, anche se fra gli invitati presenti non mancano uomini di scarsa personalità che non trovano il coraggio di dire che preferiscono Empoli-Bologna o, da bravi criptogay, masturbarsi davanti al millesimo allenatore tedesco poco più che trentenne (adesso è il turno di Ole Werner: ma cosa ne saprà più di Cosmi?). Però è da criptogay anche la partecipazione al baby shower… insomma, non se ne esce. Il baby shower può essere fatto abbastanza presto, per chi non è scaramantico, in teoria anche prima del gender reveal party, ma anche quasi a ridosso della nascita.

 

 

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