Cinema

Film su Amazon Prime: Delitto a Porta Romana

Stefano Olivari 16/05/2021

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Fra i tanti film con protagonista Tomas Milian nei panni del maresciallo Giraldi uno dei più divertenti è Delitto a Porta Romana, del 1980, rivisto per l’ennesima volta poco fa su Amazon Prime Video. Milian-Giraldi, sempre doppiato divinamente da Ferruccio Amendola (per un cubano rendere bene il romanesco non era facile), è nell’occasione in trasferta a Milano e l’inizio del film ha un valore anche calcistico visto che il pubblico è quello di San Siro per l’Inter-Roma del 27 aprile 1980, quel 2-2 che diede lo scudetto ai nerazzurri di Bersellini (il destro di Mozzini è stato ispiratore di milioni di ‘Noi c’eravamo’, tipo Milan-Cavese, solo che noi c’eravamo davvero). Quello che dovrebbe rimanere per sempre, anche se speriamo di no, l’ultimo scudetto vinto da una squadra tutta di italiani.

Bombolo è anche lui in trasferta e lì allo stadio sfila le chiavi di casa ad un ricco tifoso dell’Inter. Subito dopo, senza aspettare Mozzini, Bombolo, alias Venticello, va a svaligiare la casa dell’interista ed è parziale testimone di un omicidio, nel senso che dell’assassino riesce a vedere soltanto i piedi. Come al solito non vogliamo togliere il piacere della visione di un film che anche nel suo genere è un po’ tirato via, con tutto il rispetto per Bruno Corbucci, ma che è pieno di frasi e personaggi di culto. Da Bombolo, appunto, qui in assoluto stato di grazia (impossibile non ridere nelle parti a San Vittore con Bartolo il Monzese, pur sapendole a memoria), al grandissimo Lino Patruno, dalla superba Marina Frajese (all’epoca usava ancora il nome dell’ex marito Paolo, i più giovani forse la conoscono come Marina Lothar) al solito sgradevole, ma la sua cifra stilistica era proprio la sgradevolezza, cameo di Jimmy il Fenomeno.

Meravigliosamente pieno di stereotipi sui milanesi e sui romani, Delitto a Porta Romana ha vuoti di sceneggiatura che sono quasi voragini e parti di azione trash, come quando Giraldi si traveste da portiere di hockey ed uno dei possibili testimoni viene ucciso sotto i suoi occhi, per non parlare dell’inseguimento sui pattini dai giardini di via Palestro in mezza Milano, con un percorso del tutto casuale (tranne all’inizio, quando passano per Porta Venezia). Per spiegare ad un marziano in fuga dai cinesi il concetto di volgarità gratuita bisognerebbe fargli vedere la scena in cui Milian-Giraldi interroga, si fa per dire, Marina Frajese e viene interrotto dalla moglie Angela, interpretata da Olimpia Di Nardo, che pronuncia parole importanti. Divertente, grezzo e senza pretese, nemmeno quella di rappresentare l’Italia dell’epoca.

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