Elezioni il 25 settembre: chi vincerà?

21 Luglio 2022 di Stefano Olivari

Si vota il 25 settembre, Mattarella ha sciolto le Camere e ci ha risparmiato l’invenzione dell’ennesimo ‘tecnico’ (ormai manca solo De Zerbi, che però svuole sostituire Stroppa e non Draghi) per evitare elezioni che in ogni caso si sarebbero dovute tenere entro la prossima primavera. Il vitalizio degli scappati di casa a 5 Stelle, e non solo il loro, è salvo, si ripartirà da 400 deputati e 200 senatori, più quelli a vita. La penosa attualità è sotto gli occhi di tutti, adesso conta soltanto una domanda: chi vincerà le prossime elezioni politiche?

Dal clima mediatico che si sta preparando, con riferimenti al centenario della Marcia su Roma un po’ ovunque e le vedove di Draghi che imperversano su ogni canale, viene da pensare che i sondaggi che danno in testa Fratelli d’Italia, davanti al PD, siano fondati: e del resto la Meloni e Letta in tutta questa crisi sono sempre stati rispettivamente contro Draghi e pro Draghi, hanno quindi la campagna elettorale già fatta. Dall’estate 2019 Salvini non fa una cosa giusta, cavalcando a giorni alterni ogni tipo di interesse particolare, quello che rimane dei 5 Stelle di Conte è senza senso e aspetta soltanto un futuro con Di Battista, i dimaiani non crediamo possano esistere in natura, Forza Italia è morta più di Berlusconi, il resto sono partitelli con leader visibilissimi, come Renzi o Calenda.

Secondo un sondaggio della SWG di due giorni fa il primo partito nelle intenzioni di voto è Fratelli d’Italia della Meloni, con il 23,8%, davanti al PD di Letta che avrebbe il 22,1. La Lega di Salvini è al 14%, i 5 Stelle di Conte sono all’11,2%. Noi abbiamo dato per morta la Forza Italia di Berlusconi ma nel sondaggio risulta al 7,4%, dato sorprendente come il 4,9% della federazione fra Azione di Calenda e +Europa, mentre il 3,8% che raccoglierebbero i Verdi e la Sinistra Italiana di Fratoianni era già più prevedibile. Italia Viva di Renzi al 2,7%, l’Italexit di Paragone al 2,5%, MDP-Articolo 1 di Speranza al 2,3%, Noi con l’Italia di Lupi all’1%… Manca Gegia ma anche Di Maio: al momento non si sa se Insieme per il futuro da gruppo parlamentare diventerà qualcosa di autonomo (viene dato sotto il 2%, nel caso) o si federerà con qualche realtà di centro. Se la storia dei partitini è tutta da scrivere, a seconda dei sondaggisti più o meno di area, i rapporti di forza fra i movimenti più grandi sono chiari.

Chi vincerà quindi le elezioni del 25 settembre 2022? Non conteranno soltanto i sondaggi, ma anche la legge elettorale e cioè il Rosatellum, la legge ispirata da Ettore Rosato (DC, PPI, Margherita, PD e adesso Italia Viva), usata nel 2018 e che nel 2022 sarà applicata al ridotto numero di deputati (400) e senatori (200) eleggibili. In estrema sintesi: il 61% dei seggi (244 alla Camera e 122 al Senato) sarà assegnato su base proporzionale, un 61 che diventa 63% perché è di tipo proporzionale anche il voto degli italiani all’estero (a questo giro eleggono 8 deputati e 4 senatori). E fin qui potremmo affidarci ai sondaggi in cui crediamo di più.

Però il 37% (148 deputati e 74 senatori) dei seggi sarà assegnato con il sistema maggioritario in collegi uninominali: il primo votato prende tutto, come avevano anticipato gli ABBA. È quindi ovvio che nei collegi uninominali le alleanze ed ancora di più le fratture fra partiti faranno tutta la differenza del mondo, senza contare le differenze nel voto a seconda del territorio. Impossibile adesso scommettere, perché il fatto che il PD nei collegi uninominali corra o meno insieme ai 5 Stelle di Conte (che lo faccia insieme a Renzi, Calenda, eccetera, lo diamo per scontato), sarà decisivo. L’incognita nel centro-destra è invece l’esistenza o meno di Forza Italia, dando per scontata (in caso contrario potrebbero anche non partecipare) l’alleanza fra Lega e Fratelli d’Italia. E se Salvini volesse giocarsi l’improbabile parte del moderato, entrando nella Santa Alleanza alla francese di tutti contro i cattivi? Ci starebbe anche questo, secondo noi. Siamo disorientati, quindi giriamo la domanda: chi vincerà?

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