Auto
Ecco Stellantis, la Francia doppia l’Italia
Indiscreto 26/11/2025

L’operazione Stellantis è stata ed è una fregatura per gli operai italiani e in generale per l’Italia che per quasi un secolo ha finanziato in varie forme la FIAT, inutile ricordarle tutte perché bisognerebbe partire dalla Prima Guerra Mondiale (non è una battuta: il primo carro armato italiano fu il FIAT 2000). Lo spunto per questo post ci arriva comunque dalla nuova 500 Hybrid, con le notizie del mercato dell’auto che confermano sempre di più la prima impressione: la grande fuga degli Agnelli-Elkann dall’Italia, ben sottolineata anche dagli imminenti cambi di proprietà dei loro giornali, non più funzionali a tenere sotto pressione questo o quel politico.
In sintesi: Stellantis si appresta a chiudere il 2025 con una netta disparità fra le sue due anime. In Francia l’azienda chiuderà il 2025 con un aumento del 17% della produzione, con un totale di 661.000 veicoli assemblati nei cinque stabilimenti principali: Sochaux, Poissy, Rennes, Hordain e Mulhouse. Questo dato rappresenta un netto recupero rispetto ai 565 mila veicoli del 2024, un risultato trainato soprattutto dal pieno regime della fabbrica di Sochaux, grazie ai nuovi SUV Peugeot 3008 e 5008. Il gruppo ha annunciato 1.400 assunzioni a tempo indeterminato per il 2026, in Francia, garantendo la produzione fino al 2028 senza chiusure di siti. Inoltre, la domanda superiore alle attese per modelli come la Citroën C3 ha portato a un ulteriore aumento della produzione in alcuni stabilimenti.
Al contrario, in Italia la produzione Stellantis si appresta a chiudere il 2025 con poco più di 300 mila veicoli complessivi, un livello mai toccato nella storia recente e lontano dall’obiettivo governativo di un milione di unità (chi se lo ricorda?). Nei primi nove mesi dell’anno, sono stati assemblati in Italia solo 265.490 veicoli, con un calo del 31,5% rispetto al 2024: le auto hanno perso il 36,3%, mentre i veicoli commerciali il 23,9%. Quasi la metà degli addetti è sotto ammortizzatori sociali, e le proiezioni indicano una chiusura d’anno intorno alle 310 mila unità, con le autovetture sotto le 200 mila. Tutti gli stabilimenti italiani registrano flessioni. Mirafiori a -17% con 18.450 unità, Cassino a -28,3% con 14.135, Pomigliano a -35% con 91.920, Melfi a -50% con 26.850, e Atessa a -23,9% con 114.060 veicoli commerciali. Speriamo nella concreta 500 Hybrid, piccola risposta alla follia ideologica del full electric.
stefano@indiscreto.net


