Attualità

Dubai da milanese imbruttito

Stefano Olivari 11/04/2023

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Le foto di Chiara Ferragni e Fedez in vacanza a Dubai, dopo che lo stesso Fedez aveva criticato l’emirato arabo per lo scarso rispetto di diritti umani e di quelli dei lavoratori, ci ricordano una volta di più che questa coppia deve il suo successo alla propria capacità di intercettare le tendenze. Mai come quest’anno, infatti, abbiamo sentito ‘Andiamo a Dubai’ da persone di diversi ceti sociali: sempre con i soldi, ovviamente, perché Dubai costa, ma non necessariamente tamarri. Più il genere ‘Milanese imbruttito’, reso italiano dai vari libri, che caratterizza un popolo che non concepisce un fine settimana o un ponte passati a casa. Ovviamente i Ferragnez erano lì perché pagati per esserlo, ma il discorso non cambia.

Perché dunque in tanti vanno a Dubai invece che in Abruzzo? Spoiler: non lo sappiamo e non soltanto perché non ci siamo mai stati (fra gli emirati abbiamo passato qualche giorno soltanto ad Abu Dhabi e Sharja, quest’ultimo un po’ più tradizionalista degli altri), ma anche perché chi si è fatto prendere da questa fregola di Dubai non ce lo ha saputo ben spiegare. “Andiamo a Dubai”, e tanto ci doveva bastare. Ma come, proprio tu che sei milanese non capisci? Non stiamo parlando di imprenditori o di professionisti, gente che avrebbe magari una qualche convenienza (ma non più che a Dublino ed Amsterdam, per stare nella civiltà, o alle Canarie che sono il nostro sogno da imbruttiti: c’è chi ha il cuore a Compton e chi a Lanzarote), ma di turisti puri.

Cosa c’è di dunque interessante in belle spiagge, che però avrebbero anche a pochi chilometri da casa, in grattacieli e centri commerciali? Nemmeno il fascino del ‘vero’, per quanto a misura di turista, che si potrebbe avere in tanti altri meno costosi posti del Medio Oriente. Poi è chiaro che ognuno butta via i propri soldi come crede, ma anche nel genere milanese imbruttito (il target dei Ferragnez o di Radio Deejay, per dire) si trovano facilmente posti migliori. Un po’ è una moda (chi si ricorda la nascita del ‘weekend a Matera’?), un po’ si ha l’illusione di vivere nel mondo del futuro (ma a noi basterebbe la Brianza degli anni Sessanta), un po’ si sta male con sé stessi e con gli altri.

stefano@indiscreto.net

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