Destinazione Palalido

I clienti di Scariolo

Stefano Olivari 27/03/2013

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La situazione di Sergio Scariolo all’Olimpia Milano sarebbe un pretesto perfetto per una cover riarrangiata, ma il web vuole la sintesi e noi sintetizziamo così gli articoli del passato: in ogni sport l’allenatore è quello che conosce meglio la materia (più dei giocatori, concentrati solo su sé stessi; dei dirigenti, che dovrebbero avere altre competenze; ovviamente di giornalisti e tifosi che si giustificano a vicenda), ma è anche il primo destinatario di più o meno metaforici sputi. Il più scarso di chi siede in panchina ne sa comunque di più del più intelligente che commenta, anche se per questioni di mercato non si può dire (il cliente non ha sempre ragione, perché ne sa inevitabilmente di meno del venditore e del produttore). Ascoltando i cori ‘Dimissioni, dimissioni!’ domenica sera al Forum il pensiero molto laterale è stato però un altro. In quale altra professione chi lavora male, ma in buona fede, viene insultato e deriso da gente che inneggia alla perdita del suo lavoro? Scariolo fra Armani, Real Madrid, Spagna, Khimki e tutto il resto non ha problemi nel pagare le bollette, ma le stesse situazioni avvengono nelle categorie inferiori e anche dove lo stipendio è un optional (nella Montegranaro di questa stagione, per fare un esempio). Abbiamo mai insultato un panettiere che ci ha dato una michetta di marmo? O un commercialista che ha cannato il calcolo dell’Iva? E l’impiegato della Camera di Commercio che ha trascritto male la nostra ragione sociale facendoci perdere un giorno di code e vita, abbiamo mai chiesto il suo licenziamento? Tre situazioni vissute nella realtà, tre risposte negative alle domande. Però garantiti e non garantiti godono nel chiedere la testa dell’allenatore. Al di là delle evidenti colpe di Scariolo, soprattutto nella costruzione di una squadra senz’anima e senza identità nonostante un budget quasi senza limiti. Tutti quegli urlatori devono evidentemente essere bravissimi nelle rispettive professioni, oltre che soggetti alle regole del mercato.

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