Attualità
Cosa ne sarà di noi
Stefano Olivari 29/06/2025

Come cambierà Indiscreto? Il mondo può fare a meno della risposta, ma noi no vista la passione, il lavoro e la vita che che ci abbiamo messo negli ultimi 25 anni. Risposta prematura, perché la migrazione richiede tempo e non la sta facendo un’intelligenza artificiale ma una indecisione naturale, valutando ogni singolo articolo: fra quelli online e quelli salvati sono circa 18.500, i commenti quindi milioni… Come molti avranno visto, da qualche settimana ci siamo trasferiti su Substack, anche se ci sono ancora molte cose da mettere a punto, ma partiremo a pieno regime soltanto a settembre. Indiscreto quindi non finisce, non c’è bisogno di post di addio e speriamo davvero di non doverne mai scrivere. Dopo morti, intorno al 2050 se la natura farà il suo corso o prima in caso di incidenti, non sarà più un problema. L’infermiera sosia di Zamorano ci strapperà i tubi dell’alimentazione e fotterà l’iPad su cui staremo scrivendo che non si gioca più a calcio per strada. E noi rimarremo lì, in un letto intriso di piscia, mentre l’anima andrà chissà dove: speriamo nello spazio-tempo della Milano del 1985, ma temiamo rimanga lì nel letto intriso di piscia.
La ragione di questa svolta, a livello di piattaforma, è soltanto una e lo diciamo senza giri di parole: scrivere gratis non è giusto, per chi lo fa di mestiere. Nessuno chiede all’amico parrucchiere di tagliargli i capelli senza farlo pagare o all’amico barista di servirgli una Sprite omaggio, perché questi si rifiuterebbero o lo farebbero una volta sola, come favore. Questo non significa che con Indiscreto a pagamento avremo successo, anzi è possibile, se non probabile, che ognuno dei 392.003 utenti unici di Indiscreto nell’ultimo anno ritenga eccessivi anche 10 centesimi. Ma il modello in cui siamo stati inseriti per decenni, il criceto sulla ruota alla caccia non di un post interessante ma della parola chiave giusta per essere indicizzato da Google e raccattare pubblicità, è profondamente sbagliato. E adesso è anche superato, vecchio, morto, visti gli abstract forniti dalla Gemini della situazione. Se andrà bene, lavoreremo e verremo pagati da chi ci apprezza, se andrà male scriveremo soltanto per noi stessi: più cha la situazione win-win una situazione draw-draw.
Questo post è prematuro, com abbiamo detto prima, ma non troppo, perché volevano discutere subito del futuro dei muri, dal Muro del calcio in giù, e soprattutto dello spirito che li anima. Per il momento rimarrano online qui sul sito, in attesa di una decisione di chi li frequenta e li anima, cioè voi. Il nostro consiglio è quello di creare un organo collegiale che produca qualcosa di nuovo, slegato da ‘padroni’ o ‘direttori’ che del resto non ci sono mai stati se non per scherzo, o magari un’evoluzione del muro segreto di Indiscreto che esiste da anni e in cui c’entriamo zero. Potremmo rifare i muri su Substack, è vero, ma visto il nostro progetto sarebbe come sfruttare il lavoro degli altri. La cosa che ci interessa è che i nuovi muri non abbiano costi, non abbiano fini di lucro e non perdano lo spirito che li ha animati in tutti questi anni, quando ci siamo sentiti più affino a sconosciuti che a nostri amici nella vita reale. Ne siamo i primi lettori, da cultori del ‘Cosa dicono’ che per noi è quasi un’ossessione: quando nostro padre ci telefonava per sapere i risultati (in un mondo prima del Televideo) e la cronaca di partite che non avevamo visto la seconda domanda era inevitabilmente sulle reazioni a quei risultati, e anche queste ce le inventavamo. Chiediamo e accettiamo consigli… intanto grazie.
stefano@indiscreto.net