Bottigliate in testa

30 Ottobre 2023 di Oscar Eleni

Oscar Eleni nella baia indonesiana di Labuan cercando di fare amicizia con i draghi di Komodo che sembrano meno feroci degli umani capaci di sgozzare persino i bambini. Sabbia tiepida e il piacere di poter leggere l’intervista immaginaria a Napoleone di Giorgio Cimbrico prima della finale nel mondiale di rugby vinta dal Sudafrica sulla Nuova Zelanda come aveva previsto il grande corso e anche Kirwan se i tuttineri non avessero potuto sviluppare il loro gioco in velocità. Stupito di non veder volare bottiglie nell’arena parigina, ma nel rugby, anche se ci sono espulsioni che decidono la finale, nessuno  cerca scuse alla fine e stringe la mano agli avversari.

Dovrebbero spiegarlo alle bande ultras del mondo intero, quelle che fischiano a prescindere, fingendo di non sapere che nello sport professionistico i fedelissimi alla bandiera sono davvero pochi. Sarebbe interessante sapere cosa è passato per la testa di quell’allenatore di una squadra giovanile che ha preso  a pugni un giovane arbitro. Non chiederemo niente, invece, a chi organizza risse globali nelle piazze, ritrovi per gente davvero malata, più o  meno come quella che ha scatenato la “guerriglia” prima di Marsiglia-Lione ferendo anche l’allenatore Grosso che già viveva i suoi tormenti in fondo alla classifica del campionato.

Per fortuna ci siamo consolati con la bella finale di supercoppa nella pallavolo femminile davanti agli 8.000 del Pala Modigliani a Livorno dove il basket era religione ed ora rosica nelle minori. Domenica speciale riscoprendo il tennis con Sinner che a Vienna è stato davvero bravo, come del resto lo era stato a Pechino, sia sul campo che nella premiazione palleggiando fra inglese e tedesco, accarezzando la famiglia pure in italiano. Una meraviglia come la storia televisiva su Zico e quei due anni magici a Udine.

Fra stelle filanti e motori rombanti abbiamo cercato sollievo fra i draghi lasciando Cimbrico, cercando qualcosa che potesse ridarci passione per un basket che  sembra soltanto tiro a segno fra saltatori assatanati. Per fortuna a Milano, mentre si avvicina il centenario della nascita di Cesare Rubini, potranno dimenticare l’Armani sbrodolona dell’ultima settimana leggendo il bel libro sul “Principe dei due mondi”, il mito dell’allenatore e giocatore che ha dato più titoli all’Olimpia, scritto da  Sergio Giuntini con Mario Zaninelli e Sergio Meda che dieci anni fa ci aiutò a scrivere sull’Indimenticabile che già avevamo cercato di non far dimenticare quando, insieme ad Aldo Pacor, nel 1996, avevamo raccontato la storia dell’unico campione del nostro sport che sta nella casa della gloria di due mondi come la pallanuoto e il basket.

Non sappiamo come reagirebbe oggi Rubini davanti a questo basket o guardando l’Armani che doveva tornare da protagonista in Europa dopo aver portato a Milano il Mirotic che al momento sembra sperduto in una squadra che non riesce più a farsi rispettare neppure in difesa. Sì, è vero con l’Olympiakos aveva messo le manette ai finalisti dell’Eurolega, salvo poi  perdere le ali nell’ultimo quarto in casa del Real. Messina che chiede scusa al pubblico, ad Armani, si prende, giustamente, gran parte delle colpe, ma certo i suoi giocatori meriterebbero una passeggiata punitiva fra i ragni di Calvino, i partigiani di Fenoglio, grandi scrittori, come ci ricorda la prefazione del libro sul Principe, nati nel 1923, lo stesso anno di Rubini, Zeffirelli, Albertazzi, Testori, Oreste del Buono, Zavoli, don Milani e l’altro grande triestino Luttazzi.

La domanda gliela pone anche Valerio Bianchini che, avendo intuito il momento giusto per una vendetta che si consuma fredda, era fra gli 8.000 del Forum nella domenica dove la sua ex Pesaro, ora nelle mani sicure di Buscaglia, protetto dai  granatieri degli scudetti Costa e Magnifico, dopo cinque anni ha ritrovato la vittoria contro la rivale dei tempi d’oro nel regno di Scavolini. Il Vate lo ha già detto altre volte  che questo basket lo annoia, avendo perduto nell’imitazione della NBA l’anima che lo aveva conquistato quando dall’oratorio aveva scalato la montagna che in queste prime 5 giornate ha fatto precipitare in fondo alla valle della classifica Brindisi e Treviso.

Giornata nel grigio per l’Armani che  cerca riscatto nei prossimi sette giorni, eurolega in casa contro il Maccabi, che vive ben altri tormenti e se finirà il torneo lo dovrà fare giocano in casa sul campo di Belgrado, Monte Carlo e poi in trasferta a Brindisi dove troverà il nuovo allenatore Sakota.  Tormento  per una squadra che gioca male e difende peggio, dove i nuovi  hanno trovato i pretoriani del gruppo un po’ sfiatati. Non sappiamo come Messina troverà soluzioni per un gruppo che non può chiedere a Mirotic o magari a Shields, letale ad intermittenza, di risolvere tutti i problemi. Certo staccarsi dalla vetta dove Venezia resta imbattuta, dove la Virtus sta volando anche in eurolega, può diventare una prigione da cui sarà poi impossibile evadere. Per la verità anche altre squadre da  seconda e terza fila balbettano alla grande se Brescia si fa battere in casa dalla Trento rivelazione, se Sassari va sotto anche di 30 in casa contro Tortona. Il drago vicino ai nostri libri si è stancato e chiede le pagelle prima di  assaggiare stanchi polpacci e schiene tormentate dal fuoco antoniano.

10 Al DOMENICALE che si è inventato Campana per variare i temi  dl suo e-giornale dopo aver commentato fatti e misfatti sul campo. Belle storie, momenti per riflettere e di sicuro nei prossimi numeri troveremo anche il Bianchini che non riusciva a consolare Cappellari dopo il secondo quarto di un‘Armani andata sotto nelle altre tre parti della sfida con Pesaro.

9 A TESSITORI, SPISSU, TOTÈ, DENEGRI, MORETTI bravi giocatori italiani  visti nelle ultime settimane. Ora speriamo che non ci deludano perché sappiamo cosa succede quando ci sono interviste, copertine, elogi: si perde un po’ la testa e il senso della misura.

8 Al GALBIATI che con Trento  stupisce quasi ogni  domenica e che in Europa si sta prendendo belle soddisfazioni anche se la doppia fatica mette a dura prova una rosa ridotta.

7 Al CAVINA che ha trovato a Scafati la seconda vittoria con CREMONA. Una battaglia aspra, in rimonta e finita al supplementare.

6 A PISTOIA che finalmente ha fatto sorridere il Brienza  alla ricerca di miracoli per salvare una neopromossa che si batte benissimo.

5 Alle TASSE sui PANNOLINI che al momento sembrano angosciare tanti allenatori, cominciando da MESSINA che dal primo giorno aveva fatto sapere di non riuscire a sopportare giocatori che  dopo errori o partitacce sperano sempre di trovare il pannicello caldo che li giustifica.

4 A SASSARI che pensavamo in  via di guarigione e che invece ha preso  una stangata dolorosa in casa contro Tortona.

3 A VARESE che sul campo della Reyer ha mostrato la sua faccia peggiore: zero difesa e attacco illusorio svanito appena Venezia ha deciso che era giusto difendere dopo aver dilapidato un più 17.

2 A POZZECCO che ci obbligherà a fare il tifo per il Villeurbanne in un campionato dove avevamo deciso che il nostro cavallo sarebbe stato quello di Monte Carlo.

1 Al REAL MADRID che nel classico contro BARCELLONA in Eurolega ha vinto anche una partita dove le due grandissime sono andate sotto i 70 punti. Se non paga neppure quando parte male e non gioca bene allora ci toglie il brivido per le finali a Berlino.

0 All’ARMANI vista contro PESARO, ma anche a quella dei titolari che ha dato la prima vittoria europea all’ALBA BERLINO. Mai squadra, mai gruppo, il contrario di quello che in troppi  vanno dicendo quando raccontano  del loro felice soggiorno, con  alto stipendio, in una grande società, con un grande allenatore.

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