Attualità

Bonus baby sitter ai nonni, altri voti comprati

Indiscreto 29/06/2020

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1.200 euro dello Stato italiano alle famiglie che durante l’emergenza Covid-19 hanno fatto curare i bambini dai nonni. La circolare dell’INPS che di fatto estende il bonus baby sitter ai parenti, non solo i nonni, ma è chiaro che nel 99% dei casi si tratta di loro, che hanno aiutato nella gestione dei figli, contiene un messaggio molto chiaro da parte del governo italiano più statalista dai tempi del fascismo: siamo ridicoli, lo sappiamo, però paghiamo i vostri voti dando contributi a pioggia.

Il bonus nonni, o come lo vogliamo chiamare, andrà richiesto dai genitori dei bambini ed è possibile (nel senso che l’INPS non lo chiarisce) che questi 1.200 vadano anche a chi ha lavorato da casa. Ma quanti bambini sono curati da nonni, in situazioni normali? Cioè con asili e scuole funzionanti a piano regime… La media di varie ricerche dice oltre il 35% del totale, una delle percentuali più alte del mondo, percentuale che secondo l’ISTAT sale al 60,4% quando entrambi i genitori lavorano.

Se poi ai nonni aggiungiamo altri parenti è facile pensare che praticamente chiunque abbia un figlio possa chiedere questi soldi, anche chi non ha mai avuto bisogno dei nonni, visto che l’unico requisito richiesto è che questi parenti abbiano la residenza diversa da quella dei bambini.

Due sole sembrano le barriere a questa ennesima porcata targata 5 Stelle-PD (ma non siamo sicuri che la Lega attuale, ben lontana dalla sua origine, avrebbe fatto diversamente), che fanno sperare in bene: il limite di età dei minori, 12 anni, che è un fatto oggettivo, e l’assenza in famiglia (intendendo padre e madre dei bambini) di altre forme di integrazione del reddito. In altre parole: stiamo cercando di comprare anche quelli rimasti incredibilmente fuori da tutti bonus precedenti.

La nostra conclusione laica, senza alcuna pretesa di convincervi né desiderio di essere tutti d’accordo (non chiediamo i vostri voti ma solo i vostri click, se ci state leggendo noi siamo già contenti così), potrebbe essere la seguente: fare i nonni non è un lavoro, così come fare i genitori, anche se spesso la fatica è superiore a quella di un lavoro. E soprattutto l’aiuto dei nonni è fondamentale, in qualsiasi realtà socioeconomica. Ma questo ennesimo bonus alla Achille Lauro (purtroppo non il genio di Me ne frego) ci fa schifo: un po’ come dare un contributo statale per andare a puttane (o gigolò) se la moglie (o il marito) fossero impossibilitati a fare sesso.

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