Bergoglio in vacanza a Nizza

2 Novembre 2020 di Indiscreto

Avete ascoltato qualche parola di Jorge Bergoglio, in arte Papa Francesco, sui tre cristiani sgozzati nella basilica di Notre Dame a Nizza? Non una dichiarazione di guerra all’Islam, beninteso, ma un semplice ricordo di tre persone uccise per il loro essere cristiane, non perché passavano per caso in strada ed avevano incrociato un pazzo. All’Angelus nemmeno una parola per i tre sfortunati fedeli, o una preghiera, e qualche giorno prima un comunicato imbarazzante.

Che i commentatori dallo sguardo trasognato tipo Bernadette, con i presunti laici come al solito peggio dei cattolici pensanti, hanno infiocchettato senza però riuscire a nascondere che anche quel generico ‘Preghiamo perché la Francia reagisca al male con il bene’ poteva valere per qualsiasi cosa, dalla violenza negli stadi al Covid, dall’economia in crisi a un ponte crollato. Eppure Brahim Aoussaoui, un grande regalo che l’Italia ha fatto ai cugini, aveva gridato ‘Allah Akbar’, non ‘Eriksen nel 3-5-2 non mi convince’.

Non vogliamo scrivere un post troppo serio o buttarla sulla religione, perché per noi Bergoglio è un leader politico come Di Maio, Salvini, la Meloni o Zingaretti: evidentemente ritiene che il suo pubblico voglia questo, oppure che non voglia proprio questo ma che in un disegno di lungo periodo sia per il cattolicesimo giusto così. Cioè farsi sgozzare, a volte non metaforicamente, e non spiegare perché sia ‘meglio’ essere cristiani che non cristiani. Se fosse la stessa cosa, come in fondo suggerisce Papa Francesco, quale sarebbe il motivo di essere cristiani?

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