Attualità

Baustelle al Vittoriale, il passato che torna sempre

Fabrizio Provera 28/06/2017

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L’abbiamo trovato. Nonostante la nostra innata pigrizia, trastullo lieve mutuato dai pomeriggi in stile Sapore di Mare (il Pantheon di Indiscreto è noto a tutti i suoi lettori, simpatizzanti e non), in attesa della caccia al tesoro organizzata dalla marchesa Pucci, abbiamo finalmente trovato il gruppo musicale italiano che sintetizza alla perfezione in nostro spirito. Non è ovviamente una scoperta di nicchia, visto che sono artisti in pista da decenni e a noi piace sempre un po’ rimpiangere il passato. Parliamo dei Baustelle, la band di Montepulciano nata nel 1996, i cui componenti principali – Francesco Bianconi, Rachele Bastreghi e Claudio Brasini – sono nati tutti negli anni Settanta, e pertanto interpretano alla perfezione il nostro spirito del tempo, qualsiasi cosa voglia dire. Abbiamo scoperto i Baustelle molto più tardi di quanto avremmo potuto e dovuto, quindi, ma d’altro canto il cazzeggiatore colto dà ascolto a diversi ambiti dello scompiglio del vivere, tanto più che adesso Paramount Channel sta riproponendo Happy Days in prime time…

I Baustelle sono un aggraziato compendio di vecchio e nuovo, di abiti vintage e sonorità ricercate, di testi che strizzano l’occhio a certo giovanilismo annoiato (Betty, contenuta nell’ultimo e bellissimo L’amore e la violenza, è la colonna sonora della generazione Facebook) ma che nel contempo rimandano a raffinati riferimenti letterari (Foster Wallace, Cassavetes, Piero Ciampi, il ‘vero’ Manzoni di un Romantico a Milano), a un’idealizzazione non scontata della dimensione religiosa. Durante i concerti – ne abbiamo visti un paio – la figura alta e dinoccolata di Bianconi, una sorta di risposta toscana ad Arsenio Lupin, lascia gradualmente spazio all’evocativa voce e alla figura di Rachele Bastreghi, che ci ha particolarmente ispirato nella poetica interpretazione di Monumentale, un sorprendente inno antimoderno ambientato tra i ‘sentieri’ del più noto cimitero di Milano.

La nostra terza volta con loro sarà domenica 2 luglio, cioè domenica prossima, quando i Baustelle suoneranno in un luogo magico, carico di rimandi alla figura di Gabriele D’Annunzio: parliamo del Vittoriale di Gardone Riviera, ed esattamente del Laghetto. Voluto dallo stesso d’Annunzio, il Laghetto, a forma di violino, è un omaggio a Gasparo da Salò creato per ospitare spettacoli di danza. È oggi l’area più selvaggia del Parco del Vittoriale, ben noto agli studenti di mezza Italia che al Vittoriale sono stati portati in gita (il Direttore, cultore del Volo su Vienna e delle vestaglie dannunziane, ben tre volte). Il palcoscenico-piattaforma che entra nell’acqua, sovrastato dalla prua della Nave Puglia, il pubblico seduto tutt’attorno: sarà il primo di una serie di concerti di Tener-A-Mente, festival partorito dalla mente sempre brillante di Giordano Bruno Guerri. Naturalmente, in puro stile Indiscreto, essendo di sera, ci andremo con maglioncino blu sulle spalle. In omaggio a Felicino e Luca Carraro. Ca va sans dire.

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