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Attualità

Auto elettriche al freddo

di Stefano Olivari

Pubblicato il 2024-01-19

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Le auto elettriche soffrono il freddo? Lo chiediamo ai competenti. Tutti, in televisione, abbiamo visto le immagini delle stazioni di ricarica di Chicago diventate di fatto cimiteri di Tesla. Perché le auto elettriche di Elon Musk, ma anche di altre marche, non soltanto perdono autonomia con temperature molto rigide, anche il 50%, ma all’atto pratico si dimostrano difficili o impossibili da ricaricare. Un problema ignoto a chi dell’auto elettrica ha fatto un feticcio ideologico ma ben conosciuto da chi la produce, visto che molte batterie hanno un loro sistema di climatizzazione, con l’effetto surreale di consumare elettricità per poter permettere di consumare altra elettricità.

Poi anche le auto con il motore termico possono avere batterie per l’accensione a rischio, per questo chi vive in zone fredde ha il dovere di  avere nel bagagliaio i cavi per ricaricarle trovando qualche buon samaritano (l’abbiamo sempre trovato), ma non hanno di sicuro il problema della ricarica visto che la benzina resiste fino a temperature siberiane. Detto questo, il problema principale come solito non è l’auto elettrica in sé, obbiettivo condivisibile se vogliamo migliorare l’aria che respiriamo, ma i tempi e le modalità di ricarica. Perché a Chicago pare che siano andate fuori uso le colonnine, i supercharger, per problemi loro o della rete: in altre parole, a tradire non sono state le Tesla, tranne che in qualche caso, ma i punti di ricarica.

Una cosa che non sapevamo fino a poche ore fa è che per essere ricaricate le batterie della Tesla non possono essere a zero ma devono avere energia sufficiente per essere per così dire preriscaldate perché con il freddo il movimento degli ioni di litio della batteria diventa difficile. Si torna al punto di partenza: un oggetto, uno strumento (anche se qualcuno considera l’auto una rappresentazione-estensione della propria personalità), che invece di semplificare e quindi migliorare la vita porta ad ulteriori schiavitù. E quindi? Avremo tutti l’auto elettrica, ma non entro il 2035. Contiamo di arrivare al fine vita senza averne mai posseduta una, ormai ci siamo.

stefano@indiscreto.net

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