Attualità
Amazon a Milano
Indiscreto 17/09/2025

Amazon a Rho, o se preferite Amazon che rilancia la periferia Ovest di Milano, ben più del solito centro commerciale in cui infelici medio e piccolo borghesi si fanno rapinare da giovani maghrebini, secondo il giornalista collettivo grandi contribuenti INPS soprattutto in prospettiva. Ma dicevamo di Amazon… La notizia, che avrete letto tutti, è che il Ministero dell’Ambiente ha dato il via libera alla costruzione di un doppio data center di Amazon Data Services Italy tra i comuni di Rho e Pero. Poco più di 10 chilometri a Ovest o Nord-Ovest di Milano, non lontano da San Siro, lo diciamo ovviamente perché abbiamo lettori in tutto il mondo.
I due data center, che sorgeranno su un’area di 100 mila metri quadrati accanto al polo fieristico di Rho-Pero, sono considerati “infrastrutture critiche” per la strategia digitale italiana e la sovranità tecnologica. Ben più dell’app Immuni, ci permettiamo di aggiungere ricordando il periodo più buio nella storia della Repubblica. Questi impianti andranno a integrare le strutture cloud già operative in Lombardia dal 2020, rafforzando la capacità di AWS di offrire servizi avanzati di cloud computing, fondamentali per imprese, pubbliche amministrazioni e innovazione digitale.
Copiamo e incolliamo. L’investimento complessivo ammonta a 751,7 milioni di euro, di cui 730,1 milioni per le opere edilizie e impiantistiche e 21,6 milioni per un elettrodotto di collegamento alla rete. Il progetto prevede la costruzione di due edifici autonomi ma integrati, con parcheggi, viabilità e aree verdi. I data center saranno equipaggiati con 42 generatori di emergenza (40 da 2,8 MWe e 2 da 0,8 MWe), per una potenza termica complessiva di 293 Megavattora, da utilizzare solo in caso di blackout o manutenzione. La potenza IT prevista è di 79 Megawatt.
Insomma, da ex bambini lasciati dalla nonna a Rho, da cultori di Figino, dove avevamo diversi amici e il nostro ristorante di culto (ovviamente chiuso), e da odierni frequentatori di via Novara per il Bosco in città e per andare verso Settimo, senza nulla togliere ai pur pregevoli trans che stazionano nei nei pressi di una rivendita di capsule compatibili (lì dove una volta sorgeva un ristorante finto-brasiliano), siamo contenti per una notizia che magari rilancerà la periferia ovest. Così estesa da non correre il rischio di gentrificazione, nemmeno se ci fossero cento Catella.
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