Attualità

Alpini o magrebini?

Stefano Olivari 06/06/2022

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Le violenze fisiche e verbali di Peschiera del Garda indicano anche ai fortunati che non vivono nelle periferie di grandi città che l’Italia si sta avviando sulla strada delle banlieu francesi. Una notizia che nemmeno il giornalista collettivo è riuscito a tenere bassa, visto che ne hanno parlato politici di ogni colore. Al momento mancano all’appello le donne intese come organizzazioni femminili (Non una di meno, eccetera), quelle che dopo il raduno di Rimini chiedevano lo scioglimento degli Alpini. E la Murgia, che non si sentiva rassicurata da Figliuolo?

A Rimini le frasi, sessiste ma certo non razziste come quelle dei maghrebini più o meno di passaporto italiano riunitisi per uno street rave, erano state giudicate rappresentative di una cultura retrograda e patriarcale, insomma la cultura degli uomini italiani. E quella degli uomini africani, anzi afro-musulmani?  Secondo i twittatori seriali, i debunker anti-trumpiani, i nemici di ogni fascismo e di ogni hacker russo, i loro comportamenti non dipendono da una cultura da combattere e respingere, ma soltanto dalla società (italiana, va da sé).

Per questo il nostro non è un ‘Di qua o di là’, la gente comune si fa qualche domanda solo in presenza di episodi criminali tipo questo ma non guarda oltre. Come se il problema fosse sbattere in carcere (sarebbe bello, ma non accadrà nemmeno questo) uno, dieci, trenta molestatori e non accettare che le persone sono diverse, le culture sono diverse, i momenti storici sono diversi. Perché nessuno si sente minacciato dai cinesi o dai peruviani, per non dire gli italiani, dove pure i delinquenti non mancano? Non si tratta di trovare il nuovo Jan Sobieski, ma almeno un minimo di istinto di conservazione. Alpini o maghrebini?

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