Agnelli in serie B, la Juve no

29 Novembre 2021 di Stefano Olivari

La Juventus andrà in Serie B per il caso plusvalenze? Nemmeno i cultori del clickbait, come noi, potrebbero ipotizzare una cosa del genere, per la semplice ragione che questo magheggio contabile ha bisogno degli altri club conniventi e di una federazione che controlli il rispetto delle regole: cosa fanno, retrocedono tutti? A partire da Genoa e Sampdoria, per arrivare al Napoli di Osimhen. Altro discorso per la parte penale, che poi è quella centrale dell’indagine, visto che stiamo parlando di una società quotata in Borsa, e di falso in bilancio. Certo chi investe i suoi soldi, da parco buoi, in un club calcistico merita di perdere tutto, però un reato (eventuale) rimane un reato.

Più concreto è lo scenario del dopo Agnelli, inteso come Andrea Agnelli. Difficile che il presidente juventino dei nove scudetti di fila, sia pure con la temibile concorrenza di Moratti e Berlusconi senza soldi, Thohir e Yonghong Li, un De Laurentiis che monetizzava, Pallotta e Cairo, possa sopravvivere a figure meschine come il caso Suarez, il naufragio della Superlega, le ricapitalizzazioni, 700 milioni totali, per cifre con cui la Juventus la si potrebbe ricomprare, commissioni sulle singole operazioni oltre ogni limite e anche quest’ultima vicenda.

Nella terra dei cachi in cui i media che contano fanno capo a due o tre entità e la pubblicità può imporre qualsiasi opinione non è sfuggito il cambio di toni nei confronti di Agnelli, che nel dopo Marotta (dirigente preferito di John Elkann e mai da lui dimenticato) non ne ha azzeccata una. Se la Stampa scrive che “Boniperti si sta rivoltando nella tomba” (il riferimento era anche alla serie di Amazon) significa che un cambiamento è alle porte, con una retrocessione di Andrea Agnelli in qualche altra azienda della galassia Exor. Non crediamo la Ferrari, diventata negli anni uno dei veri gioielli di famiglia, per merito anche del vituperato Montezemolo, però di sicuro Agnelli non dovrà mettere il profilo su LinkedIn.

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