Cinque sostituzioni senza discussioni

22 Settembre 2020 di Vincenzo Matrone

La Serie A attualmente in corso è la prima della storia che avrà cinque sostituzioni possibili a partita per squadra, fin dalla prima giornata. E probabilmente non sarà l’ultima. Non era comunque una decisione scontata o notarile, come è stata fatta passare, visto che l’annuncio ufficiale da parte di Gravina è arrivato soltanto due settimane fa. Quella offerta dalla FIFA era infatti una possibilità, per gestire meglio fisicamente un calendario compresso dal Covid, ma certo non un obbligo.

Dalle porte chiuse, o 1.000 spettatori che è anche peggio visti i costi, alle cinque sostituzioni, passando per un calciomercato che finisce il 5 ottobre e che permette di punire i ’cattivi’ e premiare i ‘buoni’, tutto sembra studiato per tenere al loro posto i piccoli club. La scomparsa del fattore campo è ovviamente un favore fatto a chi già di suo è più forte ed avrà così nelle sue partite meno variabili, ed è ancora più ovvio che le squadre con 25 giocatori veri avranno vantaggi dalla possibilità di effettuare cinque cambi, anche se alcuni loro allenatori sembrano duri di comprendonio. Fra l’altro le squadre con 25 giocatori veri sono pochissime, come ha dimostrato anche la recente vicenda Diawara (Non c’era bisogno di metterlo fra gli Under 22) in Verona-Roma.

La cosa che ci sembra incredibile è che intorno ad una novità così importante (basti pensare a chi può cambiare tutti i giocatori offensivi nell’ultima mezzora) non ci sia stato il minimo dibattito. Nemmeno una dichiarazione da parte dei potenziali danneggiati, felici di spartirsi la torta dei diritti televisivi e di fare triangolazioni di mercato, senz’altro poco interessati alla competizione. Se non interessa a loro…

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