Elezioni subito?

12 Agosto 2019 di Indiscreto

Visto il momento politico non poteva mancare su Indiscreto un ‘Di qua o di là’ elettorale. Matteo Salvini vorrebbe andare a votare il prima possibile, quindi a fine ottobre, per dare concretezza al consenso di cui gode attualmente e magari formare un governo tutto di destra, senza nemmeno bisogno di Berlusconi ma soltanto di Fratelli d’Italia.

Gli andrebbe ovviamente bene, anzi meglio, un governo di ‘Tutti contro Salvini’, formato da Cinque Stelle, PD e magari anche Forza Italia: dopo qualche mese di misure del genere ‘Ce lo chiede l’Europa’, qualche Carola e qualche fatto di cronaca nera potrebbe sognare anche la maggioranza assoluta dei seggi soltanto con la Lega. Impresa che a un partito singolo è riuscita soltanto alla Democrazia Cristiana di De Gasperi nel 1948, in un clima leggermente più teso.

I Cinque Stelle non vorrebbero andare a votare in tempi brevi e la loro massima ambizione sarebbe arrivare al 2023 in qualsiasi modo, compreso il fronte comune contro l’avversario populista (come loro). Troppi parlamentari senza arte né parte, come è sempre accaduto con tutti i partiti ma che nel loro caso grazie alle votazioni via web ha prodotto risultati davvero estremi.

Il PD è ovviamente spaccato: il risveglio di Renzi ha riportato d’attualità l’invenzione di un partito di centro, una Margherita 2.0 chiamata provvisoriamente Azione Civile (ma non era il partitino di Ingroia finito nel nulla?), che però ha bisogno di tempo per prepararsi alle elezioni, mentre Zingaretti non è contrario a votare in tempi brevi per disfarsi dei troppi parlamentari renziani e riportare a casa senza troppa fatica gli elettori passati ai Cinque Stelle.

 
Alla lettera della Costituzione Mattarella potrebbe fare qualsiasi cosa senza che si gridi allo scandalo, a patto di trovare una maggioranza parlamentare. Del resto nemmeno quella Lega-Cinque Stelle era stata annunciata agli elettori, che infatti da entrambe le parti hanno dovuto mandarla giù…
 
Conte gioca una doppia partita, neo-uomo del presidente e possibile futuro leader Cinque Stelle (incredibile fino a poche settimane fa). La Meloni è riuscita nemmeno lei sa come a resistere all’onda mediatica salviniana e ad essere necessaria per una maggioranza, almeno nel presente: lei è senz’altro pro elezioni. Toti, ormai leghista di complemento, sposta zero, mentre Berlusconi è ormai una figura tragica: con i parlamentari attuali conta ancora abbastanza, con quelli che avrà al prossimo giro dovrà ritirarsi a Strasburgo a dire che è amico di Putin o a Monza per dare consigli all’ex predestinato Brocchi.

Questo il sintetico quadro politico di noi fini analisti, ma l’unica cosa che davvero conta è il voto dei lettori di Indiscreto, al tempo stesso élite e pancia del Paese: elezioni subito, o comunque il prima possibile con un breve governo di transizione? Per esagerare proponiamo anche un sondaggio elettorale di Ferragosto, soltanto con i partiti che alle ultime elezioni politiche hanno preso più dell’1%. Viviamo nella realtà, quindi non proponiamo partiti che non esistono, facendo un’eccezione per quello ipotetico di Renzi che l’1% lo supererà senz’altro. Se tutto ci fa schifo possiamo anche non votare, ricordando che altri lo faranno per noi.

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