Economia

Il modello Airbnb

Indiscreto 21/04/2020

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Airbnb sembrava per molti fino a due mesi fa la risposta all’assenza di opportunità di lavoro ed in generale di vita: va tutto male, ma posso sempre affittare la casa della nonna. E conoscendo poi il cliente un domani lo potrò fare anche in nero, questo affitto, senza Airbnb. Ecco, a prescindere da Fase 2, Fase 3, eccetera, si può dire che questo mondo subirà un crollo drastico. Non per colpe proprie, ma per l’insostenibilità di un modello di business basato sulla mobilità e la flessibilità, anche mentale, delle persone.

Ovviamente nel giro di Airbnb (di cui siamo solo clienti, come proprietari non abbiamo da affittare nemmeno un box) e affini non ci sono soltanto casette ereditate, ma anche acquisti per investimento che in Italia sfiorano il 20% delle compravendite immobiliari: di solito appartamenti di taglio piccolo, in zone non necessariamente centrali delle città turistiche o metà di affari, ma comunque ben servite dai mezzi pubblici. Ma se un albergo, meglio ancora una catena di alberghi, potrà mettere a punto procedure di sanificazione ad ogni cambio degli ospiti, chi si fiderà più di un privato? Sempre poi di poterci arrivare, da quel privato.

Abbiamo letto sul Sole 24 Ore che per Airbnb l’Italia è il terzo paese del mondo per appartamenti messi online, dopo Stati Uniti e Francia. Nel solo 2019 parliamo di 11,5 milioni di arrivi, di cui quasi 2 milioni soltanto a Roma, 892.000 a Firenze, 853.00 a Milano, 700.000 a Venezia e 363.000 a Napoli. Parliamo di tantissimi soldi, senza calcolare l’indotto perché chi arriva in un appartamento Airbnb di solito non è che si porti la spesa da casa. A dirla tutta, è anche un utente più portato a volare low cost (altro settore in percolo, non fosse altro che per il distanziamento) e a utilizzare varie forme di sharing.

E quindi, concludendo? Non occorrevano gli ultimi due mesi per rendersi conto della follia criminale della deindustrializzazione, mascherata da amore per la cultura e l’ambiente, inseguendo il sogno (che bel sogno, poi) di diventare un paese soltanto di affittacamere e ristoratori. Però adesso il quadro è un po’ più chiaro.

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