Unica, un caffè con Ilary

28 Novembre 2023 di Stefano Olivari

Di solito le fiction sono scritte dagli sceneggiatori e in certi casi supervisionate da avvocati. Unica invece sembra scritta direttamente dagli avvocati, per come ogni parola è misurata con il bilancino, per non offrire pretesti di alcun genere alla controparte, cioè a Totti. L’autointervista di Ilary Blasi, appena vista su Netflix, non ha offerto grandi rivelazioni ma ha ribadito la linea della presentatrice (ex) Mediaset: a tradire per primo è stato il marito, lei con quel tale a Milano nell’incontro organizzato dall’amica parrucchiera Alessia aveva soltanto “preso un caffè”. Linea uguale e contraria a quella di Totti, che nell’intervista a Cazzullo aveva dato la colpa della fine del matrimonio ai comportamenti di Ilary e a imprecisati altri uomini. La parte più riuscita è quella sul racconto di Totti che nega anche l’evidenza e quasi l’esistenza di Noemi Bocchi (notevole la somiglianza con la Ilary di adesso), mentre abbastanza penosa è quella sulle borse e sulle scarpe nel controsoffitto.

Di questo avrete già letto, noi in breve volevamo dire altro e cioè che entrambi i coniugi Totti stanno provando a circoscrivere la loro crisi all’ultimo periodo per evidenti motivi strategici, in vista della divisione del patrimonio, ma anche per difendere buona parte della narrazione fatta ad uso del popolo bue da libri, film, serie e soprattutto pubblicità in cui al pubblico veniva venduto il pacchetto famiglia e non loro due come singoli, pur di successo. Dovrebbero ovviamente vergognarsi anche giornalisti e autori che si sono prestati a questa operazione, con la connivenza di un ambiente omertoso e di una città dove, come ha osservato Roberto D’Agostino, Totti non si può toccare. Al punto che venivano minacciati i comici che ne proponevano l’imitazione… In questo quadro il primo problema di Ilary è quello di smarcarsi dall’immagine della cattiva, con gran parte dei media (imbarazzante il Corriere della Sera) schierati dalla parte di Totti e la stessa Mediaset che l’ha scaricata nel nome della improbabile campagna anti-trash di Piersilvio Berlusconi.

Il vero caso Totti è questo, non la fine di un matrimonio che è situazione diffusa e nemmeno interessante visto che attraverso queste rivendicazioni e ripicche siamo passati tutti, magari non con un divorzio ma con una uguale sostanza. Perché tu Ilary (e tu Francesco) puoi pretendere che i media non entrino nel tuo privato, ma devi essere il primo a non parlare del tuo privato, e a non sfruttarlo commercialmente, a non sbandierarlo per vendere detersivi, perché nel momento in cui lo fai accetti di giocare in un campionato di tronisti e corteggiatrici dove vigono altre regole. Se poi racconti cazzate allora saltano anche queste, di regole. Previsione? Qualche segnale in codice per la riconciliazione Ilary l’ha lanciato, in fondo converebbe a tutti e due, ma non crediamo avverrà. Ci piacerebbe leggere la recensione di Spalletti, al confronto degli ex coniugi Totti un gigante.

stefano@indiscreto.net

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