Calcio

Un perdono da venti milioni

Libeccio 09/11/2010

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di Libeccio
La digestione di Garrone, gli infortuni degli anziani interisti e l’ultrà Ranieri.

1. Caso Cassano che non accenna a sgonfiarsi nonostante la buona volontà (taglio allo stipendio di un milione di euro) esibita dal giocatore. Nessun presidente, per quanto vittima di eccessivo narcisismo, può gettare dalla finestra 20 milioni di euro (valore della clausola di rescissione). Modesta previsione: Garrone con il passare del tempo troverà la forza di mediare e digerire l’affronto subito. Il pensiero di fare un regalo a Marotta e Paratici lo fa star male più di un ‘vaffa’.

2. Sull’Inter (pari con il Brescia in campionato grazie ad un rigore inesistente) occorre dire che nessuno in società si aspettava di ripetere l’anno del Triplete. Già con la medaglia del Mondiale per club quest’anno sarebbe da considerarsi positivo, se servisse a pianificare un futuro con meno ultratrentenni. Giocatori anziani e appagati che si fanno male con più frequenza di venticinquenni (generazione che all’Inter praticamente non esiste) motivati, una situazione davvero imprevedibile…Basta guardare le partite, senza grandi retroscena, per capire che l’allenatore sta da una parte e la squadra dall’altra. Addirittura Mourinho (!) si era presentato con umiltà, lasciando che la società gli affiancasse Baresi e soprattutto Oriali. Benitez ha invece di fatto esautorato Baresi, che formalmente ci sarebbe ancora, mentre la sorte di Oriali la conoscono tutti (soprattutto Branca). Unica nota positiva la personalità di Obi, ma chi arriva da una Champions League vinta non può onestamente entusiasmarsi per i progressi di Obi. La nota peggiore? Per trovare così pochi gol segnati, a questo punto del campionato, bisogna risalire ai tempi di Lippi…

3. Nel derby romano la Roma dimostra in campo di essere squadra di classe superiore e la Lazio scopre d’un colpo i propri limiti. Il “profeta” Hernanes che scompare dal campo dimostrando nella partita più importante dell’anno di non essere propriamente un trascinatore. Confermata anche l’involuzione subita da Zarate che qualcuno a Roma aveva inopportunamente bollato come il nuovo Lionel Messi. Trarre conclusioni da una partita piena di episodi dubbi è folle, di sicuro però la Lazio in un campionato al ribasso come questo può piazzarsi bene. Occorre anche segnalare la bizzarra conferenza stampa di Ranieri nel dopo partita (“stamo a gode come ricci”). Sembrava più quella di un ultrà della curva che quella di un professionista del calcio: veramente penoso, il ‘signore’ Ranieri che a suo dire avrebbe fatto sempre meglio dei suoi successori (in realtà solo di Massimo Giacomini). Ad opera dei soliti commentatori del GRA, che abbiamo la discutibile fortuna di ascoltare ogni giorno qui nella Capitale, anche il buon Reja (salutato fino a ieri come un novello Ferguson) è tornato ad essere l’allenatore “refrattario” alle alte vette e primo responsabile della sconfitta Lazio per eccesso di paura.

Libeccio

(in esclusiva per Indiscreto)

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