Economia

Thegiornalisti o Tommaso Paradiso?

Indiscreto 19/09/2019

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Perché Tommaso Paradiso ha lasciato i Thegiornalisti? La discussione del momento ha una risposta sola: perché i Thegiornalisti nella testa del 99,9% di chi li ascolta coincidono con Tommaso Paradiso. Inutile parlare di gruppo quando uno dei singoli vale più degli altri messi insieme. Quanti dei fan dei Thegiornalisti continueranno a seguire Primavera e Musella, magari insieme a Leo Pari? Poi magari sono i nuovi Lennon-Mc Cartney, ma finora non l’hanno dimostrato.

L’ultimo album del gruppo una volta indie e una volta amato dai critici, gruppo che poi ha commesso il crimine di avere successo, è stato scritto interamente da Paradiso. Se dite che non lo conoscete pensate a Felicità puttana, New York, Questa nostra stupida canzone d’amore: impossibile non averle sentite per un medio guidatore d’auto o cliente di taxi.

E così era anche per l’album precedente (Completamente, Sold Out), mentre il Maradona y Pelé che nell’estate ormai agli sgoccioli ci ha stordito è di Dario Faini, produttore e collaboratore in altri lavori dei Thegiornalisti. Insomma, Paradiso non è paragonabile a Riccardo Fogli che lascia i Pooh (in realtà accompagnato alla porta per la storia con Patty Pravo) ma piuttosto a Giuliano Sangiorgi: non a caso l’anno scorso i Negramaro sembravano essersi sciolti, prima di tornare insieme.

Cosa vogliamo dire? Che i Thegiornalisti sono fra i pochi nel mondo della musica italiana a vendere un numero significativo di dischi (basti pensare che oggi il disco d’oro vale soltanto 25.000 copie, in cui rientrano anche download e ascolti in streaming su piattaforme pay), ma che evidentemente nemmeno un autore di successo come Paradiso può arricchirsi con i dischi. I soldi, vera materia del contendere per tutti noi, si fanno ormai principalmente con l’attività live. Esattamente il contrario di quando avveniva fino agli Ottanta, quando i concerti costavano pochissimo e servivano spesso soltanto a lanciare i dischi.

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