Calcio
Tether può comprare la Juventus?
Indiscreto 25/09/2025

Tether può comprare la Juventus, ammesso che Elkann abbia voglia di venderla? La risposta è sì, ma lo esarebbe stata anche prima della notizia del giorno e cioè che Tether Holdings SA, l’emittente della stablecoin USDT, è in trattative per una massiccia raccolta di capitali che potrebbe darle una valutazione di ben 500 miliardi di dollari. Secondo fonti vicine alla società con sede a El Salvador (lette tante ironie, come se Exor avesse sede a Torino), Tether starebbe cercando di incassare tra i 15 e i 20 miliardi di dollari in cambio di una quota azionaria del circa 3%, attraverso un collocamento privato.
Questo porterebbe la valutazione complessiva dell’azienda a una cifra astronomica, pari appunto ai 500 miliardi di dollari citati, rendendola una delle aziende di maggior valore finanziario al mondo, superando persino giganti tech come Meta o Tesla in termini di market cap. Con oltre 100 miliardi di USDT in circolazione, Tether domina il mercato delle stablecoin e la raccolta prevista – che potrebbe arrivare fino a 20 miliardi – non solo inietterebbe liquidità fresca per espandere operazioni come prestiti garantiti da Bitcoin o investimenti in infrastrutture mining, ma segnalerebbe anche una maturazione del settore. Insomma, sarebbe la conferma che Tether è entrata a far parte del salotto buono. Prerequisito necessario per mettere le mani sulla Juventus, operazione che come cifre sarebbe dacilissima visto che il club in teoria vale 2,7 miliardi di dollari.
Come funziona Tether? In sintesi si tratta di una criptovaluta progettata per mantenere un valore stabile, ancorato 1:1 al dollaro statunitense. A differenza delle monete digitali speculative, USDT non mira a crescere esponenzialmente: il suo scopo è fungere da ponte tra il mondo fiat tradizionale e l’universo blockchain. Ogni token USDT è emesso da Tether Limited quando un utente deposita dollari in un conto della società. In cambio, riceve USDT sulla blockchain (principalmente Ethereum, Tron o altre). La società garantisce che ogni USDT sia garantito al 100% da riserve, che includono contanti, Treasury USA, prestiti e altri asset. L’abbiamo fatta semplice, in realtà il funzionamento di Tether è molto più interessante e sarà oggetto di un prossimo articolo di Indiscreto, senz’altro più produttivo e interessante di quelli su Krstovic o Van Hanegem.
Tornando alla Juventus. di cui Tether è il secondo azionista dietro Exor con circa il 10%, è ovvio che potrebbe comprarla domani mattina ma è anche evidente il disprezzo di Elkann nei confronti di Devasini e Ardoino, juventinissimi (senz’altro più di lui), oltre al rifiuto di qualsiasi forma di collaborazione. Va da sé che i giornalisti del genere ‘Lo stile dell’Avvocato’ quasi sempre parlino di Tether con sufficienza e in tono di scherno, pronti a cambiare registro nel caso Tether conquisti il club. Personalmente crediamo che non avverrà mai, anche se i sempre minori interessi di Exor in Italia rendono credibile almeno l’ipotesi.
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