Sinner o Alcaraz?

Jannik Sinner o Carlos Alcaraz? Ma soprattutto: è possibile dire qualcosa di originale su due campioni che tutti conoscono perfettamente, arrivati alla loro terza finale Slam consecutiva uno contro l’altro? La nostra risposta alla prima domanda è Sinner, dato per leggero favorito dai bookmaker e dal mercato (mai dimenticarlo, le quote indicano l’aspettativa e non il valore reale), che ieri sull’exchange di Betfair abbiamo giocato a 1.86 mentre oggi la quota è leggermente calata.

Segno che sono molte di più le persone che stanno giocando su Sinner (attualmente in un range 1.75-1.85) e del resto è valida ogni considerazione visto che in palio non ci sono soltanto gli US Open 2025 ma anche il primo posto nel ranking ATP. La risposta alla seconda domanda è che esauriti gli argomenti su due ragazzi che nella sostanza sono dei non personaggi bisogna basarsi soltanto sulle partite e sulla stretta attualità. OLtre che ovviamente sulla… presenza femminile, da quella annunciata della fidanzata di Sinner, Laila Hasanovic, a quella improbabile della Raducanu, friendzonatrice di Alcaraz.

Ecco, il Sinner di questi US Open ha quasi sempre incontrato avversari di talento, poco prevdibili, di pianeti differenti rispetto ad Alcaraz ma con qualche arma per dargli fastidio, come si è visto con Auger-Aliassime e soprattutto con Shapovalov (Bublik lo aveva battuto ad Halle, unico a battere Sinner nel 2025 oltre ad Alcaraz) più che con Musetti che di talento ne ha più di tutti ma Sinner lo subisce tantissimo e sul cemento anche di più. Bravo nel sopravvivere ai momenti di ispirazione degli avversari, ingiocabile quando si iniziava a fare i buchi per terra.

Il tabellone ha proposto ad Alcaraz avversari di tutt’altro tipo, alcuni (Lehecka, Djokovic) in teoria capaci di mandarlo fuori giri, ma lui è sembrato centratissimo, con molte meno pause rispetto alle sue abitudini e anche meno soluzioni creative. Questo Alcaraz ben preparato, ben consigliato e più schematico è l’Alcaraz giusto per battere un Sinner al 100%? Non crediamo e non lo crede nemmeno lui, come a Wimbledon aveva detto al suo angolo.

stefano@indiscreto.net