Tennis

Sinner come Tomba

Stefano Olivari 15/11/2023

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Jannik Sinner come Alberto Tomba? Sembra che chiunque ieri sera abbia visto in televisione la vittoria del tennista italiano su Djokovic, e chissà che questa sfida non sia anche la finale di domenica. Comunque questa partita stando ai dati Auditel è stata vista sulla RAI da una media di 2.453.000 telespettatori per il 14,64% di share e su Sky Sport da 789.000 spettatori (secondo posto di tutti i tempi di Sky per il tennis, dopo la finale di Wimbledon 2021 fra Djokovic e il Berrettini pre-Satta) e il 4,5% di share. In totale un italiano, o presunto tale, su 20 ha davvero seguito la partita (e quindi 19 su 20 no), o se vogliamo un telespettatore su 5.

Lasciamo ai competenti l’analisi dei dati e veniamo a noi: una grande partita di Sinner (era andata molto bene anche la prima di queste ATP Finals, con il semi-rotto Tsitsipas) vale quanto una grande partita di calcio (il recente Milan-PSG, in chiaro, ha fatto il 25%) e non certo perché il tennis abbia la stessa popolarità del calcio, così come non ce l’aveva (e non ce l’ha) lo sci, ma soltanto per la logica dell’italiano che vince. Di più, anzi molto di più: dell’italiano che vince non da outsider, alla Razzoli, ma avendo lo stesso status dei campioni più grandi di quello sport. Insomma, la popolarità è data dalla vittoria annunciata (la Pellegrini nei 200 stile libero, Pantani su un arrivo in salita, gli Abbagnale, eccetera) più che da quella imprevista.

Ed è per questo che Sinner ha l’aura del predestinato, che ad esempio il più costruito Berrettini non ha mai avuto, nonostante al conteggio attuale la sua carriera (finale di Wimbledon, semifinale agli Australian Open e agli US Open) sia superiore a quella di Sinner, per non tornare ai soliti impossibili confronti con Pietrangeli (togliete i primi 8 del ranking e Fritz fa il Grande Slam) e Panatta. La stessa aura che aveva Tomba, che a questo aggiungeva anche il fatto di far sembrare facile ciò che in realtà era difficilissimo visti i margini di errore soprattutto nello slalom. Certo negli sport individuali il fenomeno è più trascinante di quanto non siano eventuali grandi squadre in sport diversi dal calcio. Ma come fenomeno pop Sinner ha davvero svoltato ed ha davanti un decennio fantastico se Djokovic saluterà dopo le Olimpiadi.

Peccato per le telecronache: inascoltabile quella della RAI (ma del resto Tomba era raccontato da Furio Focolari, e ci ricordiamo un record mondiale di Tamara Bykova commentato da Gianni Vasino), da fanboy di plastica quella di Sky nonostante esperti come Bertolucci e Ljubicic. Divertente il riposizionamento anche dei giornali, dalla Gazzetta ad altri, figlio delle vittorie di Sinner e dello scudo stellare dei suoi sponsor (un po’ quello che succede con l’Armani nel basket), con il passaggio da ‘caso nazionale’ dopo il gran rifiuto in Coppa Davis a padre e figlio della patria.

stefano@indiscreto.net

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