Economia

Shortare sull’energia

Indiscreto 21/10/2022

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Il boom dei titoli legati all’energia è finito? Ce lo chiedevamo ieri, mentre stavamo decidendo dove investire alcuni milioni di euro (non li potevamo mettere tutti sul Bologna in Coppa Italia), quando abbiamo letto un interessante articolo del Wall Street Journal (questo il link), che pur equilibrato suggerisce fra le righe che questo boom sia finito. In teoria una buona notizia per il cittadino comune che paga le bollette, oltre che un segnale politico importante: i mitici mercati scommettono su un 2023 con la fine della guerra Russia-Ucraina. Magari per merito di Berlusconi, che al vertice con Putin e Zelensky si porterà Shevhcenko come traduttore (per tacere del resto).

Al di là delle nostre facezie, secondo S&P Global Market Intelligence, la percentuale di interessi sulle posizioni short in titoli energetici statunitensi è salita al 3,9%, il livello più alto da ottobre 2020. Come da manuale, questi trader traggono profitto dal calo di un titolo prendendo in prestito azioni da un broker dietro pagamento di una commissione, vendendo il titolo e poi acquistandolo e restituendolo al broker per chiudere la posizione. Per fare un paragone: la media delle posizioni short nell’intero S&P 500 è del 2%.

Come ricorda il WSJ, il settore energetico dello S&P 500 è salito del 53% quest’anno, rispetto allo S&P 500 in generale, che è sceso del 22%. Di più: è l’unico settore positivo nel 2022, vero bagno di sangue per i rialzisti o comunque per i normali detentori di titoli azionari, spesso ignari del fatto (e il ‘consulente’ a volte di dimentica di ricordarlo, trovando comodo dare la colpa ai mercati cattivi) che si possa guadagnare anche con mercati in calo. Insomma l’idea dei trader potrebbe essere quella che l’energia ha corso troppo, non che la guerra stia per finire. Ed infatti quasi nessuna banca d’affari sta consigliando di vendere i titoli in questione. Anche perché storicamente sono quelli che reggono meglio i periodi di bassa crescita ed alta inflazione: e purtroppo il 2023 dovrebbe essere così. E allora i poveri trader che hanno shortato sull’energia? Può essere che si sbaglino.

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