Basket

Recalcati e quelli dell’oratorio

Stefano Olivari 26/09/2018

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L’addio alla pallacanestro di Carlo Recalcati, avvenuto nell’asciutto stile di Recalcati, ci ispirerebbe un articolo su di lui splendida guardia di Cantù, che abbiamo avuto l’età per vedere dal vivo, e su di lui principe italiano assoluto dei players’ coach non soltanto dove ha vinto (Varese, Fortitudo, Siena, Italia). Ma non vogliamo rubare il mestiere, peraltro non pagato, ad Oscar Eleni… Di Recalcati abbiamo apprezzato tante cose, ma soprattutto quello di essere un purissimo prodotto dell’oratorio. Nel vero senso dell’espressione, visto che Recalcati si è formato umanamente e cestisticamente nel Pavoniano di via Giusti 9, a poca distanza dall’Arena di Milano.

Un oratorio, il Pavoniano, famoso anche per un torneo estivo che per 14 anni, dal 1957 al 1971, ha messo in mostra il meglio della pallacanestro lombarda e che abbiamo ricordato, con Giorgio Specchia, nel monumentale ‘L’Altra Milano – Dall’oratorio a Jura, la generazione della pallacanestro’. Su quel campo all’aperto si sono sfidate le squadre di Milano (sia l’Olimpia targata Simmenthal sia la Pallacanestro sponsorizzata All’Onestà), la Forst Cantù, Varese, Vigevano, eccetera. Con temperature fisse sopra i 30 gradi si vedevano da un metro di distanza Marzorati (altro vero ragazzo da oratorio), Brumatti, Bariviera, Ferracini, Kenney, Vendemini, Della Fiori, Ossola, Meneghin, il Bob Lienhard da poco scomparso, oltre ovviamente a Recalcati. Fratel Carmelo Brambilla era l’animatore di tutto ciò, sia a livello giovanile sia come coinvolgimento delle squadre di serie A. Inutile fare paragoni americani idolatrando a un oceano di distanza rapper e tossici, da noi c’era già tutto senza bisogno di copiarlo. Poi il concetto di oratorio si è un po’ evoluto nel tempo, diventando per certi versi più serio ma perdendo molti di quei ragazzi che anche ai nostri tempi, più recenti di quelli di Recalcati, riusciva a intercettare.

Tornando al Pavoniano, bisogna ricordare che se l’anima sportivo-religiosa dell’oratorio era fratel Brambilla quella strettamente cestistica era Arnaldo Taurisano. Che a fine anni Cinquanta iniziò un reclutamento dei giovani della zona con buone attitudini atletiche: tutte le vie del quartiere, non ancora Chinatown, furono scandagliate con un porta a porta appassionato e fra i reclutati ci fu proprio il ragazzino (classe 1945) Recalcati, che abitava in via Paolo Sarpi ed era tifosissimo del Simmenthal, dove non avrebbe incredibilmente mai né giocato né allenato. Campionato di serie A 1974-75: vince la Forst Cantù con allenatore Taurisano e Recalcati giocatore di riferimento. Poi qualcuno si chiede perché i personaggi della pallacanestro pre-Bosman siano più riconoscibili di quelli di oggi, anche da parte di chi potrebbe essere loro nipote.

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