Calcio

Qualcuno deve retrocedere

Libeccio 26/04/2011

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di Libeccio
La scuola di Lugano, la B della Sampdoria, i disabili di Bologna e la Roma a prezzi stracciati.

1. Sui giornali e sul web impazza il tormentone: la scuola di Lugano ammette l’iscrizione dei figli di Mourinho (allenerà dunque il Lugano?), la scuola di Lugano smentisce l’iscrizione dei figli di Mourinho (non allenerà dunque il Lugano?). Il problema è che in larga misura i tifosi di calcio vengono trattati secondo lo schema classico dello specchietto per le allodole. Sono allora larga parte dei tifosi di calcio delle allodole? Crediamo con sincero dispiacere (visto che facciamo parte della categoria), di si. Poi, allargando il discorso, non è che coloro sensibili ai richiami dello specchietto per le allodole siano soltanto (esclusivamente) i tifosi di calcio.
2. I giocatori della Samp prima sono stati aggrediti dentro il pullman sociale che è stato bloccato da un gruppo di facinorosi e poi, non paghi del coraggioso gesto, identici o diversi facinorosi hanno occupato il campo di allenamento minacciando giocatori e allenatore. E quasi sono venuti alle mani con il povero Cavasin, che non si è piegato a prendersi gli insulti e le minacce come se nulla fosse. Noi comprendiamo il dolore che si può provare a vedere la propria squadra sprofondare in serie B, ma oltre agli scontati discorsi sulla violenza è inaccettabile che si dimentichi che fa parte del gioco del calcio che ogni anno alcune squadre vadano in B così come è previsto che una vinca il campionato. Secondo il ragionamento e le azioni dei facinorosi di cui sopra, nessuna squadra dovrebbe andare in serie B. Possiamo capirli, sforzandoci, ma lo sforzo che devono fare è quello per conquistarsi una vita migliore altrove. Il calcio è pur sempre un gioco, anche abbastanza stupido.
3. Molti giocatori del Bologna (otto) tra i quali anche il capitano Marco di Vaio, utilizzavano un permesso per disabili per accedere alle zone a traffico limitato di Bologna. La spiegazione fornita è che si tratta del pass di una disabile che collabora con il Bologna Calcio e che i giocatori accompagnavano di volta in volta in centro a fare la spesa. Non entriamo nel merito e aspettiamo che l’inchiesta faccia il suo corso. Quello che è certo è che il centro di molte nostre città è pieno di auto che espongono ogni tipo di ‘pass’ (come se chiunque facesse parte di una categoria protetta) e soprattutto che il ‘pass’ non è solo un mezzo per non pagare il parcheggio ma spesso anche un vero e proprio status. Non è quindi incredibile che un calciatore, che potrebbe andare in taxi anche al bar sotto casa, possa cadere in questa logica. 
4. Dopo i titoli trionfalistici, gli organigrammi e il calciomercato a livelli Real Madrid, ci permettiamo di osservare che con si capisce ancora se gli americani hanno comprato la Roma. Anche perché l’accordo recentemente siglato parla di luglio come ultima data per firmare (e se non firmano che fine fa la Roma?). Siamo rimasti che la Roma valeva 190 milioni di euro, da cui sottrarre i debiti. Però in campo finora sono scesi solo 70 milioni, che gli americani tirerebbero fuori partecipando all’acquisto in numero di 4 soggetti, di cui 40 milioni  finanziati dalla stessa banca creditrice dei Sensi. Quindi, se la matematica non è un’opinione, i 4 magnati americani si prendono una delle più importanti società di calcio italiane tirando fuori 7,5 milioni di euro cadauno cash e il resto a debito. Vorremmo chiedere a Fiorentino (numero due di Unicredit e nume tutelare della intera operazione): ma è proprio sicuro che in Italia non ci fosse un imprenditore noto e con attività riconosciute e legalmente  valorizzate in grado di rilevare la Roma calcio a questi prezzi stracciati? Anche tenendo conto dei vari contenziosi in essere, che potrebbero costare alla Roma fino a 60 milioni di euro. E ancora: serviva un advisor anche molto ben pagato per focalizzare questo genere di soluzione?
Libeccio
(in esclusiva per Indiscreto)

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