Calcio

Povera (Pro) Patria

Stefano Olivari 28/04/2009

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Il Cesena non è certo un osservatore neutrale, ma il suo esposto alla Figc contro la Pro Patria è a dir poco fondato. Da premettere che la Pro Patria è in vetta al girone A della derelitta ex serie C1 insieme alla Reggiana, mentre il problema è che la società di Busto Arsizio dallo scorso ottobre non paga stipendi, contributi, Iva, niente. In questo quadro fallimentare sono poi avvenuti tesseramenti (Do Prado, Migliorini, Giambruno) già evidentemente sapendo di non poter pagare e varie altre cose da basso semiprofessionismo. Al di là dei punti di penalizzazione, auspicabili, va detto che non ci si può scandalizzare selettivamente. La permanenza della Lazio tardo-cragnottiana in serie A è un precedente che vale per tutti, senza contare la realtà quotidiana della serie C (pardon, prima divisione). Liberatorie, spesso false, firmate per gli stipendi fino ad aprile, ed ultimi due mesi lasciati al buon cuore delle società ed al potenziale ricattatorio del proprio procuratore. Si sta meglio nelle categorie delle società sportive e dei pagamenti solo in nero, non è un caso che nel cuscinetto di mezzo sia rimasto il peggio.

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