Basket

Petrucci da cacciare

Stefano Olivari 01/06/2022

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Il presidente della FIP Gianni Petrucci ha esonerato Sacchetti dalla guida della Nazionale, già dalle qualificazioni Mondiali di luglio e poi dagli Europei di settembre l’Italia sarà guidata da Gianmarco Pozzecco. Incredibile la notizia, visto che con l’impresa di Belgrado Sacchetti era riuscito a riportare alle Olimpiadi l’Italia, dopo 17 anni, riuscendo dove avevano fallito Recalcati 2008, Pianigiani 2012 e soprattutto (la squadra di Torino era una squadra di riserve NBA) Messina 2016, con quasi tutti i migliori a disposizione. Olimpiadi fra l’altro giocate bene, con Gallinari che nel frattempo era arrivato, sconfitti con tanti rimpianti con la Francia nei quarti.

Incredibili le spiegazioni, visto che Sacchetti aveva detto di voler puntare sul gruppo di Tokyo ma certo non avrebbe chiuso le porte ai vari Belinelli, Datome ed Hackett, se motivati. Fra l’altro Belinelli e Datome l’anno scorso avevano rinunciato alla Nazionale per motivi fisici, dopo anni in cui avevano tirato la carretta, Sacchetti ne aveva solo preso atto e Petrucci addirittura li aveva sfottuti. Quanto ad Hackett, si era ritirato dalla Nazionale dopo le partite di Wuhan (…) ai Mondiali 2019. E Gallinari, anche pochi giorni fa, ha sempre detto che lui agli Europei ci sarebbe stato. I problemi con i giocatori erano quindi nella testa di Petrucci, anzi Sacchetti è spesso stato accusato del contrario e cioè di avere con i giocatori un rapporto quasi da compagno.

L’aspetto notevole della vicenda è che Petrucci, segretario della FIP dal 1977 al 1985 e presidente dal 1992 (nell’ultimo trentennio non lo è stato soltanto nel periodo al comando del CONI), purissimo prodotto della politica romana, del mondo che trasforma in ‘uomini di sport’ i Malagò della situazione, un Petrucci responsabile primo di tutti i fallimenti azzurri (e quindi anche dei buoni risultati di Sacchetti) ma soprattutto del declino della pallacanestro italiana come attività di base, oltre che della sua scomparsa dai media generalisti, non è stato criticato dalla stampa di settore se non in maniera felpata.

E non è difficile capire perché, visto che spesso la fonte delle notizie è lui. Che da anni sogna il ritorno di Messina e che ora si è accontentato di un Pozzecco di consolazione, che Messina lascerà partire con gioia dall’Olimpia Milano. Da cacciare sarebbe stato Petrucci, anche se è solo teoria per uno eletto con il 90% dei voti. Da candidato unico, ovviamente, il concetto putiniano di democrazia che domina nelle federazioni sportive.

info@indiscreto.net

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