Economia
Perché i ricchi vengono a Milano
Indiscreto 03/09/2025

Perché i ricchi vengono a Milano? A margine della polemica sul dumping fiscale ci poniamo anche questa provinciale domanda, come esponenti della fu classe media con la fortuna (per motivi di età, non certo di fiuto per gli affari) di avere comprato casa negli anni Novanta. Cosa rende la città di Sala così attraente non per i mitologici high-net-worth individuals (Hnwi), cioè quelli che dispongono di una ricchezza liquida investibile superiore a un milione di euro? Casa esclusa, quindi.
La prima risposta può essere la norma CR7 (giusto perché Cristiano Ronaldo fu uno dei primi a beneficiarne), il regime di tassazione agevolata per i redditi generati all’estero: nel caso del portoghese tutti quelli che non riguardavano la Juventus. Con una tassa forfettaria di 200 mila euro all’anno (raddoppiata rispetto ai 100 mila iniziali) e 25 mila euro per ogni familiare a carico i super-ricchi possono trasferirsi in Italia mantenendo un carico fiscale prevedibile e competitivo rispetto ad altre giurisdizioni. Da ricordare che questo regime si applica a redditi come dividendi, interessi, plusvalenze o eredità maturate fuori dall’Italia, mentre i guadagni italiani seguono le normali aliquote fiscali.
Secondo i dati di Henley & Partners, società specializzata in consulenza per programmi di residenza, nel 2025 circa 3.600 milionari* sceglieranno l’Italia come nuova casa, portando con sé un patrimonio stimato di 21 miliardi di dollari. Questo flusso, cresciuto del 20% dal 2014 al 2024, ha permesso all’Italia di scalzare la Svizzera (che prevede 3.000 arrivi) e posizionarsi al terzo posto mondiale, dietro solo agli Emirati Arabi (+9.800) e agli Stati Uniti (+7.500). Insomma, come aveva predetto Toto Cutugno in tempi non sospetti, l’America sta qui.
La migrazione dei super-ricchi non è un fenomeno isolato, ma parte di un trend globale accelerato dall’instabilità geopolitica e da cambiamenti nelle politiche fiscali. Ad esempio, il Regno Unito, con l’abolizione del regime fiscale “non-dom” nell’aprile 2025, prevede una perdita netta di 16.500 milionari, il deflusso più significativo registrato negli ultimi dieci anni. Anche Francia, Germania e Spagna registrano uscite di ricchi, rispettivamente di 800, 500 e 400 individui. In questo contesto, l’Italia si distingue come una delle poche destinazioni europee in grado di attrarre capitali, insieme a città come Dubai e Singapore a livello globale. È chiaro poi che il super-ricco pensionato può vivere ovunque, da Pantelleria a San Candido, mentre quello ancora inserito nel circuito lavorativo o finanziario tende a scegliere Milano. Il maranza gli frega l’orologio? Più probabile che questo avvenga a Parigi e Londra.