Attualità

Il partito di chi si vergogna del PD

Stefano Olivari 26/05/2014

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Il clamoroso, oltre ogni aspettativa, successo del Partito Democratico, ma sarebbe meglio dire di Matteo Renzi (prefatore di uno dei libri di Indiscreto, l’ottimo Cittadini di Twitter di Francesco Di Costanzo), alle Europee, ha secondo molti analisti politici ufficializzato la nascita della nuova Democrazia Cristiana. Cioè di un partito di massa con l’obbiettivo dichiarato della conservazione del sistema e di alcuni suoi valori, ma soprattutto un partito capace di digerire al suo interno varie anime: liberista quando parla agli industriali, statalista quando parla agli insegnanti, solidarista quando parla ai cattolici, federalista quando parla agli enti locali, rassicurante quando parla ai pensionati e via cialtroneggiando. Del resto se non sei Zelig i voti non li prendi, fai il duro e puro a casa tua. Analisi che condividiamo, al punto che ci siamo stupiti di come non sia stato notato un fenomeno che fino a oggi riguardava solo partiti di centro-destra, un fenomeno che potremmo definire ‘La vergogna dell’elettore’. Conosciute poche persone che ammettevano di votare Democrazia Cristiana (ai nostri tempi ben oltre il 30%) e di sicuro nessuna che se ne vantasse. In proporzione ai numeri, molto più oneste le ammissioni di voto di chi era per l’MSI. Situazione che si rifletteva sui sondaggi pre-elettorali ed addirittura sugli exit-poll, dove la DC era regolarmente sottostimata e gli altri partiti quindi sovrastismati. Con la Seconda Repubblica questo fenomeno lo si è notato soprattutto per Forza Italia, situazione che ha fatto nascere alcune incredibili rimonte di Berlusconi negli ultimi giorni prima delle elezioni. Rimonte che tanto rimonte non erano, visto che si basavano su sondaggi alterati non dalla malafede dei sondaggisti (a volte sì, però quello del voto utile è un altro capitolo) ma da dichiarazioni in parte disoneste o reticenti degli intervistati. Alla vigilia di queste Europee, facendo la media delle rilevazioni dei principali istituti di sondaggi il PD si sarebbe attestato sul 31%: ottimo risultato, sufficiente a battere Grillo ma non ad esultare. Quasi confermato dai primi exit poll, che davano il PD al 33. Invece il risultato vero è stato di 40,8, quasi 10 punti percentuali superiore ai sondaggi: un’enormità, roba che da sola costituirebbe il quarto partito d’Italia. Il partito di chi si vergogna di votare PD.

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