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NBA Draft 2020, Mannion e gli altri sulla fiducia

Indiscreto 18/11/2020

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Il draft NBA 2020 si svolgerà questa notte, diretta dalle 2 su Sky Sport Uno, e si preannuncia come il più strano di sempre. Tutto virtuale, tutto a distanza, con la sede significativamente spostata dal Barclays Center agli studi principali di ESPN a Bristol, Connecticut. Ma il vero problema è che riguarda giocatori che il grande pubblico non ha potuto mai davvero vedere al di là degli highlighs: gli stessi deleteri one-and-done non hanno nemmeno concluso il loro ‘one’, visto che quasi nessuna conference ha avuto un campione 2019-2020 e soprattutto che non si è visto il torneo finale NCAA. Zero March Madness, visto che la stagione è stata stoppata ad inizio marzo.

Chiaramente per noi l’interesse è tutto per Nico Mannion e Paul Eboua. Il figlio dell’indimenticato Pace e di Gaia Bianchi dopo il mezzo anno ad Arizona ha visto precipitare le sue quotazioni: l’anno scorso i mock draft lo davano a metà primo giro, quest’anno i più ottimisti lo danno alla fine del primo e molti a metà del secondo. Forse del Red Mamba nel cuore di Sacchetti non convince il fisico, forse non convince il tiro. In altri anni avremmo detto che gli sarebbero convenuti un’altra stagione NCAA o un paio in Europa, ma in questo periodo storico si rischia solo di buttare via del tempo ed alla fine la NBA è l’unica realtà cestistica su cui scommetteremmo per i prossimi mesi.

Eboua l’abbiamo visto abbastanza bene l’anno scorso, grazie ad Eurosport Player, a Pesaro: ci sembra il tipico talento fisico importato dalla Stella Azzurra, modello che riceve tanti complimenti ma a cui metteremmo un asterisco, con grandi margini di miglioramento che non significano che per forza migliorerà. È italiano di formazione, se mai gli dovesse interessare giocare come tale da noi, ma non potrà giocare per l’Italia perché è camerunense al 100% e giustamente giocherà per la nazionale del suo paese. Il fisico è quello di un tre moderno NBA, il resto tutto da costruire. A sensazione potrebbe essere un nome da G-League.

A parte i due, facciamo uno e mezzo, italiani, stanotte i nomi da copertina saranno LaMelo Ball e James Wiseman. Il primo, fratello del più noto Lonzo, rischia di essere la prima scelta assoluta (per i T-Wolves, nel caso) più azzardata di sempre in una storia che pure di azzardi ne ha avuti, visto che di fatto non ha giocato gli ultimi due anni di high school ed è rimasto vittima dei mille cambi di idea del padre LaVar, con varie esperienze di nessun valore ed una figuraccia nell’unica decente, cioè il campionato lituano: magari è fortissimo, ma è tutto sulla fiducia.

Quanto a Wiseman, centrone che potrebbe cambiare la filosofia dei Golden State Warriors (che scelgono per secondi) se Minnesota farà la scommessa Ball, ha avuto una carriera liceale più lineare ma il mezzo anno NCAA se l’è comunque perso per squalifica. In generale, guardando anche gli altri nomi, il draft NBA 2020 è uno spot per l’innalzamento almeno a 20 anni del limite di età, pur senza fare la retorica della NCAA, che a livello di grandi college ha da anni logiche iperprofessionistiche, senza pagare gli atleti.

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