Tennis

Nadal migliore di Djokovic e Federer

Stefano Olivari 30/01/2022

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Sei ore davanti al televisore, o meglio ancora allo stadio, per guardare una partita meravigliosa come Nadal-Medvedev non sono tempo buttato. Si tratta della più grande vittoria nella carriera di Rafa Nadal, non solo per la ventunesima vittoria in un torneo dello Slam che statisticamente gli fa superare Federer e Djokovic, ma perché è arrivata dopo essere stato dato per morto, cosa che a 35 anni e mezzo ci può stare, su una superficie che non è la sua (l’altra sua vittoria a Melbourne è datata 2009) preferita, e giocando proprio nell’atto finale il suo miglior tennis contro un avversario dato giustamente per favorito. Poi è chiaro che la vittoria di Wimbledon 2008 con Federer o quella con il Djokovic asfaltato due anni fa al Roland Garros in prospettiva le ricorderà con maggiore piacere, ma questa è grandissima perché per trovarla il fuoriclasse spagnolo ha dovuto unire pezzi del nuovo Nadal con pezzi del vecchio Nadal.

È una vittoria da asteriscare, per l’assenza di Djokovic dopo tutto ciò che tutti sanno? Sì, perché Nadal lo avrebbe trovato in semifinale e su una superficie diversa dalla terra non lo batte dal 2013, cioè da 9 anni. Ma Djokovic si è in pratica autoeliminato, con la sua guerra allo stato etico australiano e con le sue balle: non significa che avesse torto, nel merito, però si è mosso davvero male. Il pubblico australiano, in gran parte schierato per Nadal, è stato becero? Come quello degli US Open, quindi no, con buona pace di chi pensa di vivere nell’Ottocento o, peggio ancora, apprezza il tifoso-turista-consumatore. In ogni caso becero un centesimo del più sportivo pubblico del calcio. Certo per Medvedev è stata la seconda finale di Slam consecutiva disputata contro la gente che vuole essere testimone della storia, ma ha reagito da campione quale è.

Nadal è il più grande tennista di sempre, al di là delle statistiche? Uomo con il maggior numero di tornei dello Slam vinti, 21 contro i 20 di Federer e Djokovic, uno dei quattro ad avere vinto per almeno due volte tutti e quattro i tornei dello Slam, insieme a Djokovic, Rod Laver e Roy Emerson. E con i record di Nadal potremmo andare avanti per altre cento righe, sfuggendo alla domanda o, peggio ancora, dando una risposta burocratica, da capra che commenta tutto dopo aver dato una rapida occhiata a Wikipedia.

Fino al trasferimento a Flinders Park, oggi Melbourne Park, del 1988, l’Australian Open è stato un torneo di Serie B. A volte l’avevano giocato e vinto alcuni campioni, di solito australiani quando l’Australia era la potenza del tennis, ma gli altri ci andavano poco o addirittura mai. Borg l’ha giocato una volta sola, a 17 anni, ed è presumibile che l’avrebbe vinto quattro o cinque volte (all’epoca si giocava sull’erba). Connors nella sua più che ventennale carriera ci andò solo due volte. Questo per dire che Djokovic a Melbourne ha vinto 9 volte e Nadal 2, ma perché ci sono andati: i Djokovic e i Nadal degli anni Settanta avrebbero in questa casella un probabile zero. Diamo per già conosciuto il discorso sul tennis prima del 1968: a Laver, Hoad e soprattutto Rosewall sono scomparsi gli anni più belli della carriera.

La carriera di Nadal si può quindi confrontare quindi con quelle dei campioni dagli anni Novanta in poi, senza contare che da inizio millennio superfici e palline sono cambiate di molto, riducendo le differenze e gli specialisti. Nel vecchio tennis Nadal lo sarebbe stato della terra battuta, in quello moderno è stato ed è un campione ovunque anche se è chiaro che il suo regno rimane il Roland Garros vinto 13 volte. Nadal è stato penalizzato dal fatto che due Slam su quattro si giochino su quello che continuiamo a chiamare cemento (in realtà Green Set in Australia e un’altra cosa agli US Open), rispetto a Djokovic e Federer. E si può dire che lui sul veloce sia stato rispettivamente più forte e molto più forte di Djokovic e Federer sulla terra.

Nadal miglior tennista di tutti tempi? La domanda aveva cittadinanza già prima di questo Australian Open. Secondo noi, tenendo conto delle superfici, è stato leggermente meglio dei contemporanei Djokovic e Federer: se due Slam su quattro si giocassero sulla terra (prima del 1976 tre su quattro erano sull’erba…) Nadal ne avrebbe vinti 30, diremmo allora che è molto più forte di Djokovic? In generale rimaniamo con i campioni dalla carriera in parte rubata, o dall’organizzazione del tennis come Laver o dalla pazzia personale come Borg: lo svedese se avesse giocato fino a 35 anni e mezzo invece di ritirarsi (di fatto) a 25, andando anche a Melbourne, avrebbe messo d’accordo tutti.

Chiudiamo fino a data da definirsi (i post sul tennis sono meno letti di qualsiasi idiozia emerga da Google Trends) la rubrica con una miserabile autocelebrazione, ma detestiamo i finti umili anche se il popolo li ama e li vorrebbe Presidenti della Repubblica a vita. Con i 78 euro vinti con Nadal i nostri 400 euro del Day 1 dell’Australian Open sono diventati 895,4, un guadagno di 495,4 che significa un rendimento del 123% in due settimane. Meglio scommettere che parlare di scommesse.

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