Economia

Mutui casa al minimo: il momento di comprare?

Indiscreto 17/07/2020

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I tassi applicati ai mutui per l’acquisto della casa hanno raggiunto in Italia il minimo storico: secondo l’ABI, cioè l’associazione della banche italiane, nel giugno del 2020 il tasso medio sulle nuove operazioni è stato dell’1,26% annuo. Praticamente niente, al punto che noi del bar mentre con i gomiti sul bancone Sammontana leggiamo di corsa scudetto riaperta ci poniamo una domanda: ma alle banche non converrebbe fare altro?

Di sicuro le nuove operazioni sui mutui per l’acquisto prima casa sono in clamoroso calo rispetto al 2019, in un momento storico in cui per evidenti motivi si assiste al festival della surrogazione. Secondo quanto scrive Mutuionline, nel 2020 le richieste di mutui per sostituzione e surroga sono state finora il 66,9% del totale, contro il 28,3% per acquisto della prima casa. In altre parole, il mercato dei mutui casa è trainato da chi la casa ce l’ha già e non da chi la deve ancora comprare.

Detto che stiamo parlando di un fenomeno mondiale (negli Stati Uniti il tasso medio sui mutui immobiliari è appena sceso sotto il 3%, il minimo degli ultimi trent’anni), c’è qualcosa che non capiamo, anzi più di qualcosa, visto che la liquidità sui conti correnti italiani sta aumentando e non ci sono nella testa dell’italiano medio impieghi più sicuri (niente è sicuro, ma è per capirsi) di quello immobiliare.

Una possibile spiegazione, vissuta anche personalmente, è che le banche non abbiano davvero, visti i tassi, alcun interesse nell’impegolarsi per trent’anni, per pochi soldi, con gente comunque a rischio di insolvenza. E che quindi in maniera soft mettano mille ostacoli anche a chi per patrimonio e reddito sarebbe tranquillamente solvibile.

Il lavoro all’estero non va bene, quello autonomo è visto come l’Anticristo, la casa non vale così tanto, ci vuole un garante, eccetera: due mutui ricercati e onorati in due ere geologiche differenti ci hanno permesso di sentirne di tutti i colori, producendo una quantità di documenti inimmaginabile. È chiaro che i soldi veri le banche li fanno su commissioni, collocamenti, credito al consumo e cose del genere (adesso anche assicurazioni, cercano di infilarle ovunque), senza troppi rischi o immobilizzazioni, però basta dirlo in anticipo.

Per quanto riguarda il cliente, ci ripetiamo: l’acquisto della prima casa è nel 99% dei casi un errore finanziario e nel 100% dei casi un errore di vita, quando non si hanno figli e si vogliono poter cogliere tutte le opportunità di lavoro, ma dal punto di vista emotivo ha sempre il suo perché. E non potremmo dire diversamente, visto che ci siamo cascati due volte. L’importante è, pagata la rata del mutuo, non vivere peggio di prima.

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