Calcio

Moggi e il giornalismo verosimile

Stefano Olivari 01/04/2011

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Il vero problema delle notizie-pesce d’aprile è che sembrano uguali a quelle degli altri 364 giorni dell’anno. Forse aveva ragione quel tale che diceva che bisogna limitarsi a regalare emozioni…

Nostro articolo pubblicato stamattina sul Guerin Sportivo web:
MOGGI AL MILAN, GALLIANI HA DETTO SI’
Luciano Moggi da luglio lavorerà per il Milan alla luce del sole, non appena quindi saranno scaduti i cinque anni di squalifica per i fatti di Calciopoli. Non è certo una notizia inaspettata, visto che da quando l’amico Raiola opera in orbita rossonera Moggi è diventato una sorta di consulente esterno del club. Non è certo una notizia ufficiale, né potrebbe esserlo vista la squalifica dell’ex re del mercato.
La novità degli ultimi giorni, precisamente di martedì, è che Adriano Galliani si è convinto (o meglio, fra le mille grane giudiziarie e politiche è stato Berlusconi a convincerlo) a tornare al vertice della Lega calcio non appena Maurizio Beretta saluterà definitivamente per andare a Unicredit. Il suo doppio ruolo, lega e Milan, non sarebbe più effettivo come qualche anno fa ma sarebbe puramente virtuale. In questo nuovo assetto politico Galliani guiderebbe una Lega ormai spaccata fra A e B in attesa di diventarlo anche amministrativamente, mentre del Milan diventerebbe presidente onorario.
Manager calcistico della società rossonera diventerebbe così Moggi, che nonostante gli ottimi rapporti con Andrea Agnelli non è mai stato davvero in corsa per tornare alla Juventus.
Sembra una notizia vecchia di 6 anni, perchè in quel famoso incontro a Palazzo Grazioli fra lui e il premier si era parlato anche di calcio, ma nonostante l’età dei protagonisti fa parte del presente. E anche del futuro rossonero, sul quale Moggi ha idee chiare e per niente in contrasto con quelle di Galliani (che quindi diventerà una sorta di supervisore).
Queste le linee guida del progetto Moggi, ovviamente approvato da Berlusconi: 1) Tenere Ibrahimovic a ogni prezzo, anche se il Barcellona non farà sconti sui 24 milioni di euro ancora dovuti, a costo di sacrificare altre pedine importanti; 2) Non fare alcuno sforzo per riscattare Robinho, alla luce anche delle note vicende la società toglierà dal mercato Pato; 3) Puntare su pochi acquisti di qualità indiscutibile: Chiellini da affiancare a Thiago Silva (Nesta è orientato verso il ritiro) in difesa, Bale come terzino d’attacco o più verosimilmente come esterno sinistro in un centrocampo a 4, realisticamente Palombo per rinforzare il pacchetto degli incontristi e una punta di riserva più affidabile di Cassano (in settimana personaggi vicini a Moggi hanno parlato di Pellissier). Gli altri saranno tutti giovani futuribili e con quotazioni non ancora esplose, in puro stile Moggi: pochi movimenti, ma per fare la differenza. Poco fantamercato (oggi è il primo di aprile è un bel ‘Messi al Milan’ qualcuno lo sparerà di certo) e tanto realismo. Tutto da decifrare il futuro della panchina: Allegri negli ultimi due mesi non è piaciuto né a Moggi né tantomeno a Berlusconi: più per la rotazione degli uomini e le poche occasioni da gol che per il lavoro (molto buono) svolto in generale. Il suo futuro è chiaramente leggibile: con lo scudetto in tasca rimarrà, senza sarà in bilico e sostituibile dai tanti allenatori moggiani in circolazione: primo fra tutti Gasperini, visto che le voci su Lippi sembrano inventate. La certezza è che il Milan riparte da Moggi: non è poco, né per il Milan né per Moggi.

Nostro articolo del pomeriggio.
Come quasi tutti i lettori del Guerino hanno almeno intuito, abbiamo pubblicato un articolo sull futuro al Milan di Luciano Moggi solo in omaggio al fatto che è il primo di aprile. D’accordo con il direttore Matteo Marani non abbiamo però voluto sparare la solita bufala, tipo Messi all’Inter o Cristiano Ronaldo alla Juventus (dite che le avete lette anche in altri giorni dell’anno su giornali considerati seri? Avete ragione…), ma proporre uno spunto di riflessione sul giornalismo sportivo.
Premessa: nessuno ci ha assicurato che Moggi lavorerà per la società rossonera, anche se qualche voce autorevole l’abbiamo raccolta davvero.
L’articolo è frutto soltanto della logica e di nostre elucubrazioni da bar. Eppure…eppure anche molti colleghi lo hanno ritenuto se non vero almeno verosimile, uno scenario con discrete probabilità di concretizzarsi visto che tutto quello che abbiamo scritto è fondato (dalla stima di Berlusconi per l’ex direttore generale della Juventus alle sue mire sul Milan, passando per il futuro ruolo in Lega di Galliani).
L’amaro insegnamento è che se avessimo fatto mille telefonate alle varie fonti, più o meno credibili,
e avessimo speso tutta una giornata in controlli e verifiche (incredibile ma vero, a volte proviamo a fare del giornalismo), non avremmo scritto un articolo molto diverso da questo che abbiamo scritto in dieci minuti senza nemmeno alzare la cornetta. La morale? Quello sportivo in generale e quello calcistico in particolare non è il giornalismo del vero, ma nella maggior parte dei casi solo del verosimile. E molte ricostruzioni, scenari, gossip, non sono altro che frutto della fantasia del giornalista.
Tutti ne devono essere consapevoli, perchè non è che ogni giorno si possano riempire venti pagine di calcio solo scrivendo verità inconfutabili.
Il nostro pesce d’aprile si riduce quindi alla fine a una considerazione: visto che il prodotto finale non è molto differente, distinguere il serio dal cialtrone è difficile anche per un lettore esperto. Una sfida in più per chi scrive, forse l’ultima rimasta.

Considerazione per Indiscreto: del giornalismo abbiamo un’idea che non condividiamo, parafrasando la famosa vignetta di Altan sul razzismo. Speriamo quindi di continuare a fare intrattenimento di serie B, da onesti Albinoleffe, crepando fra qualche anno davanti al computer (è probabile, come del resto Moggi al Milan).


Stefano Olivari
stefano@indiscreto.it

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